Luci d'artista, proposta Federalberghi: «Tassa di soggiorno a tre euro»

Luci d'artista, proposta Federalberghi: «Tassa di soggiorno a tre euro»
Che la kermesse Luci d'artista non fosse in discussione, l'aveva più volte ribadito l'assessore alle Attività produttive Alessandro Ferrara. Poi...

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Che la kermesse Luci d'artista non fosse in discussione, l'aveva più volte ribadito l'assessore alle Attività produttive Alessandro Ferrara. Poi l'annuncio del sindaco Vincenzo Napoli, attraverso un post, dell'imminente installazioni delle luminarie. Ma per chi gravita intorno a quella che oltre ad essere diventata una tradizione è anche un'occasione d'affari, ancora non basta. A partire dall'incertezza delle date di inizio e fine della manifestazione. Ecco perché il presidente di Federalberghi Antonio Ilardi ha deciso di formalizzare all'amministrazione una proposta operativa che si basa su quattro punti: «Urgente definizione dell'accensione delle Luci, nei punti di maggiore valenza turistica della città, fin dal 26 novembre e progressiva accensione degli altri siti entro la prima settimana di dicembre; mantenimento delle Luci fino al 31 gennaio 2023, anche per promuovere i saldi; incremento dell'imposta di soggiorno minima a 3 euro per persona a notte, nel periodo delle Luci, per sostenere con risorse private il costo dell'energia elettrica; realizzazione di eventi culturali e musicali di accompagnamento e sostegno della kermesse anche con il supporto di risorse indirizzate dalla Confcommercio».

Ma non tutte le ipotesi in campo convincono. Anzi, a dividersi è soprattutto il mondo del turismo. Per Agostino Ingenito dell'Abbac, «è assurdo raddoppiare la tassa di soggiorno per prolungare la durata della manifestazione. Questa scelta non può ricadere sulle tasche dei viaggiatori - sottolinea - Come Abbac stiamo già lavorando a un progetto con la Camera di Commercio per avere un sostegno che consenta di far accompagnare la stagione dei saldi dalle Luci, ma senza gonfiare la tassa di soggiorno, perché è molto probabile che a subire degli aumenti saranno in primis i costi dei pernottamenti». Sulla stessa linea Adriano De Falco, tour operator: «Toccare la tassa di soggiorno è un'idiozia, perché significa immaginare che questi siano i mesi caldi del turismo, quando invece il clou è da aprile a ottobre. Ritengo invece giusta l'idea di ipotizzare un cartellone di eventi». Ingrassare la tassa di soggiorno è eccessivo anche per Angela De Caro, titolare di una casa vacanze: «Le priorità sono altre: la definizione nei giusti tempi di un calendario, la collocazione strategica di Info point che sappiano dare informazioni, la formazione dei vigili urbani e dei commercianti perché è assurdo blaterare di città turistica quando nessuno parla inglese». Favorevole a una dilatazione della manifestazione Michele Piastrella, guida turistica, «perché come ripeto sempre le Luci servono a colmare un vuoto. Il problema è che a oggi non c'è certezza delle date e questo di penalizza. Ho dei tour in stand by e lavorare così è difficile. Delle proposte di Ilardi ritengo assolutamente valida anche quella di lavorare a un cartellone di musica, teatro, cultura. Ormai la kermesse ha perso appeal ed è necessario incentivare la presenza dei turisti con altre iniziative di contorno»

Ma, ricorda Marco Salvatore di Federmoda, gli eventi non si improvvisano: «Occorrerebbe un city manager che si dedichi esclusivamente a questo e che sia in grado di programmare da un anno all'altro - dice - Quanto al prolungamento dell'evento anche durante i saldi, la ritengo un'ottima soluzione. La crisi energetica non può essere un ostacolo, anche perché altre città, da Torino a Sorrento, stanno diventando più attrattive di noi senza porsi tutti questi problemi». Per Roberto Rispoli, commerciante, trenta giorni sono «un giusto mezzo per arrivare meno lacerati a gennaio dopo un periodo in cui tra pandemia, guerra e rincari ci hanno messo in ginocchio». Più Luci pure per Emilio Manzi, ristoratore, che lancia una proposta: «Riduciamo le tariffe di sosta per i bus», mentre Beniamino Brancaccio, commerciante, guarda al ritorno dei mercatini come a un potenziale attrattore: «Basterebbe individuare una location nel centro storico, come in altre città italiane». 

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Il Mattino