Tradita dal marito, estorce soldi al suo capo: «Pagami il detective»

Tradita dal marito, estorce soldi al suo capo: «Pagami il detective»
Madre e figlia condannate a due anni e quattro mesi ciascuna per estorsione, essendosi fatte dare - dietro minacce e violenza - duemila euro in contanti - in più tranches -...

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Madre e figlia condannate a due anni e quattro mesi ciascuna per estorsione, essendosi fatte dare - dietro minacce e violenza - duemila euro in contanti - in più tranches - da un amministratore di condominio. La sentenza è stata emessa ieri dal gup Alfonso Scermino, a seguito di rito alternativo. La storia che c’è dietro è molto particolare. La donna aveva chiesto al datore di lavoro del marito di essere messa a conoscenza di eventuali sue richieste di giornate di ferie sospettando che potesse avere un’amante. L’uomo, un amministratore di condominio appunto, l’aveva in un primo momento assecondata però poi aveva concesso al marito - custode presso uno dei palazzi da lui amministrato - una giornata di libertà senza fare alcuna comunicazione alla sua famiglia. Un evento che, a distanza di quindici giorni, ha poi scatenato l’ira della moglie, presentatasi da lui assieme alla figlia e ad un altro uomo, per chiedergli 1.500 euro: parte della somma pagata ad un investigatore privato per seguire il marito. La donna era molto arrabbiata e l’uomo che era con lei non usò mezzi termini prima strattonandolo e poi spingendolo contro il muro. Inizia allora il calvario del malcapitato il quale, tempestato di telefonate e minacce, alla fine ha iniziato a cedere alle richieste della donna e di sua figlia, Giuseppina Schettini e Valentina Bove. A riscuotere i soldi, per conto delle due, era sempre quel giovane uomo che le aveva accompagnate, Gerardo Di Benedetto.
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Il Mattino