Il primo nato in Italia nel 2019, «vince» un medico salernitano

Il primo nato in Italia nel 2019, «vince» un medico salernitano
Spesso le corse si contendono fino al fotofinish. Ce n’è una speciale, però, che si aggiudica ai nastri partenza. È quella per il primo vagito...

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Spesso le corse si contendono fino al fotofinish. Ce n’è una speciale, però, che si aggiudica ai nastri partenza. È quella per il primo vagito dell’anno, che per il 2019 vede Michele Lelario anticipare tutti. Il piccolo gigante di quattro chili e 50 centimetri di lunghezza, proprio allo scoccare della mezzanotte, ha visto la luce all’ospedale San Carlo di Potenza. Se quella per il primo strillo va in Basilicata, quella tra i ginecologi porta a un giovane camice bianco salernitano, Luigi Fasolino, figlio e fratello d’arte, che ha assistito Michele a venire alla luce, anticipando di 4 minuti una femminuccia, nata all’ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno, che è la prima nata del 2019 nel salernitano. La piccola si chiama Francesca Andrea e pesa 3 chili e mezzo. Ha anticipato di poco Rosario, che ha emesso il primo strillo al Ruggi. Anche in questo caso, come già verificatosi nel 2018, Salerno città saluta il nuovo anno con un fiocco azzurro. 


«E stato un momento veramente speciale per tutti noi – confessa – non soltanto per la nascita avvenuta alla mezzanotte, ma anche per le modalità del parto, portato a termine spontaneamente in una paziente che tre anni fa aveva subito un taglio cesareo d’urgenza. Mi piace sottolinearlo, perché credo sia importante far sapere che, al giorno d’oggi, averlo effettuato in una prima gravidanza non vuol dire che sarà inevitabilmente necessario ripeterlo in una successiva». Nonostante la fatica di fare il pendolare tra Salerno e Potenza, Fasolino è soddisfatto di lavorare in una azienda ospedaliera come quella potentina, che consente un continuo aggiornamento e di sperimentar il risultato di lunghi anni di studio, che lo hanno condotto prima a Strasburgo, poi negli Stati Uniti d’America, in Florida e nel Wisconsin, ed ancora in Francia, a Lille e Nancy, dove si è specializzato nella chirurgia mini invasiva ginecologica e robotica, una branca affascinante, ma non ancora molto conosciuta e diffusa in Italia, che senza incisioni né inestetismi consente un migliore recupero post operatorio, minori complicanze e diminuzione dei tempi di degenza ospedaliera.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino