Tra i parcheggiatori abusivi arrestati c'è anche Antonio Fuoco. Colui, che lo scorso anno, uccise a calci la sua cagnetta. Per questa vicenda il 60enne è sotto...
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Per quanto riguarda l'inchiesta sui parcheggiatori abusivi, l'uomo operava in un'area di parcheggio su lungomare Colombo. Area che divideva con Vincenzo Giordano interscambiandosi nei ruoli e nelle condotte pretendendo soldi dai cittadini che usufruivano degli spazi adibiti a parcheggio nei pressi del Polo Nautico. In particolare i carabinieri hanno dimostrato una serie di episodi del 19 dicembre e 23 gennaio scorsi quando «Fuoco e Giordano fornivano indicazioni agli automobilisti in transito mostrando gli spazi dove poter parcheggiare e riscuotendo indebitamente le somme di denaro come corrispettivo per la sosta delle autovetture», come si legge nella misura cautelare. Escusse poi le varie persone che vennero avvicinate dal Fuoco e dal suo compare, queste riferivano di aver pagato per paura di ritorsioni o danneggiamenti al veicolo percependo - dal comportamento dei parcheggiatori - una «sorta di intimidazione». Ma l'area nei pressi del Polo Nautico era molto «gettonata» dai parcheggiatori abusivi come, ad esempio, Danilo Santoro, che avrebbe richiesto denaro a vari automobilisti. «Lavorare» in quell'area anche uno dei due parcheggiatori abusivi che al momento è riuscito a sfuggire alla cattura dei carabinieri. E, ancora, Alessandro Abate e Bernando Sperandeo. E in merito alla posizione di quest'ultimo, uno degli automobilisti sentito dai carabinieri nel corso delle indagini, ha dichiarato di aver elargito soldi a due parcheggiatori (uno era proprio Sperandeo) per evitare ritorsioni personali e danni all'autovettura ma la vittima ha specificato che «uno dei due abusivi aveva reclamato altri soldi ritenendo la somma ricevuta irrisoria». Insomma il quadro è chiaro nei confronti di tutti gli indagati che, controllavano stabilmente il territorio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino