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Era in libertà vigilata. Stava scontando gli ultimi residui della pena inflittagli nel 2008 per aver ucciso il suocero. Marco Bevilacqua, 37 anni, era però, probabilmente, ancora una persona pericolosa. E lo hanno dimostrato i fatti. L’uomo dopo sedici anni ha di nuovo tentato di uccidere. Stavolta il suo obiettivo erano i due fratelli Di Palma. E solo per un caso non ci è riuscito.
L’assassinio del suocero avvenne nel 2006 in via Cesare Battisti a Scafati. Bevilacqua aveva soltanto vent’anni quando a seguito di una accesa discussione col papà della moglie, Salvatore Bevilacqua, 47 anni, finì per ucciderlo. Al termine di una furiosa lite l’uomo afferrò una pistola e sparò contro il suocero, colpendolo al cuore. Le cronache dell’epoca raccontano che il suocero accusasse il genero di maltrattamenti nei confronti della figlia, sposata giovanissima (aveva appena 14 anni) e dalla quale aveva avuto un figlio. Fu proprio dopo l’ennesima discussione che si scatenò la follia omicida. Marco Bevilacqua fu processato e poi di seguito condannato. La Corte d’Assise d’Appello, confermando la pena di primo grado, stabilì che dovesse scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione.
Il 37enne di origine sinti, nato a Torre Annunziata, viveva a Qualiano insieme ai suoi familiari da qualche anno. La famiglia è perfettamente integrata nella comunità qualianese. Di fatto, tutti insieme vivono in un appartamento in una delle stradine del centro della città. L’uomo ha diversi reati alle spalle oltre all’omicidio. Per lui ci sono anche condanne per droga. Insomma una persona dal profilo socialmente pericoloso e avvezzo alla commissione di reati.
Non si sa precisamente cosa lo abbia spinto a rapinare la pistola a una guardia giurata e a colpire i quattro ragazzi che si trattenevano davanti al bar di piazza Rosselli. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, nei giorni scorsi Bevilacqua avrebbe avuto una discussione con i fratelli Di Palma. Durante l’interrogatorio però il pregiudicato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Bevilacqua è difeso dall’avvocato Nicola Mallardo ed è stato interrogato dal pm della Procura di Napoli nord Giuseppe Vitolo. Al termine dell’interrogatorio è stato portato al carcere di Poggioreale.7
Qualiano intanto si è stretta intorno ai familiari dei quattro ragazzi feriti. Tanti i post su Facebook e i commenti. Enorme lo sconcerto da parte di mamme e papà i cui figli proprio la sera tra sabato e domenica si trovavano in piazza Rosselli. I ragazzi hanno raccontato ai genitori quanto accaduto. Alcuni sono rimasti feriti nel fuggifuggi generale, ma nulla di grave. Solo qualche escoriazione facilmente guaribile.
I ragazzi feriti sono sotto stretta osservazione presso l’ospedale di Giugliano, due di loro sono in pericolo di vita. Dopo il ferimento hanno tentato di rifugiarsi all’interno di altri locali, da lì gli amici hanno allertato l’ambulanza.
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