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Il progetto di ammodernamento tecnologico del Tmb di Battipaglia per il recupero di materia ed energia non sarà sottoposto alla procedura di Valutazione di impatto ambientale. Così ha deciso la Regione Campania. L’unica raccomandazione dell’ufficio speciale Valutazioni ambientali è «svolgere, nel corso delle successive fasi di progettazione e approvazione del progetto, le verifiche in materia di rischio dovute alla presenza di atmosfere potenzialmente esplosive».
Inoltre, gli uffici hanno raccomandato «nel caso in cui in futuro l’impianto dovesse utilizzato anche per il trattamento di rifiuti provenienti da escavazione di discariche mediante tecniche di Landfill Mining, dovrà essere attività a cura della società EcoAmbiente Salerno una nuova procedura ambientale». Questo, in breve, il risultato dell’istruttoria sul corposo progetto che porterà alla trasformazione dell’ex Stir di Battipaglia.
Un progetto necessario in virtù della progressiva riduzione di rifiuti, che attualmente si attesta su 150mila tonnellate annue, a fronte di circa 414mila autorizzate, e che potenzialmente si ridurrà ancora fino a 110mila tonnellate l’anno. Un quantitativo insufficiente per sostenere l’impianto, che ha richiesto un ripensamento già nel Piano d’ambito territoriale dell’Ente d’ambito territoriale ottimale Salerno.
Il piano prevede diversi interventi.
L’analisi tocca gli eventuali impatti che il progetto potrebbe avere sulla popolazione, negli ultimi anni molto critica sulla gestione dei rifiuti: «Le modifiche comportano un generale miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie legato ad una più efficace gestione dei rifiuti oltre che ad una riduzione degli impatti ambientali prodotti dall’impianto in termini di emissioni in atmosfera e di gestione delle acque».
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