Ha risposto a tutte le domande degli inquirenti il sindaco di Praiano Giovanni Di Martino che, ieri mattina, ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto...
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L’INTERROGATORIO
Di Martino ha spiegato, nel dettaglio, tutta la trattativa portata avanti con l’amministratore di condominio che lo ha poi denunciato, facendo notare anche che 250 euro sono una somma esigua per una tangente. Il primo cittadino ha raccontato che quel denaro serviva per avviare una pratica amministrativa lecita e che gli accordi erano stati presi nell’ambito di una serie di riunioni tenute al Comune, alla presenza di altre persone che - a quanto pare - sono state indicate una ad una agli inquirenti. «Tutto è avvenuto alla luce del sole», ha ripetuto più volte, spiegando che la vicenda non riguarda il comune di Praiano né il suo ruolo di amministratore. Di Martino ha sostenuto che quell’importo era destinato ad altri quale acconto sui costi di un procedimento amministrativo. Il tutto, dunque, secondo il sindaco è stato fatto nella trasparenza assoluta e nel rispetto della legge e, se è andato lui in persona e ritirare il denaro, è solo perché in quel momento si trovava a Salerno. Il sindaco ha anche spiegato che si erano sentiti poco prima al telefono con il suo accusatore e che era stato lui stesso a dirgli che, se non fosse stato possibile vedersi, avrebbero potuto organizzarsi poi diversamente. «Mi auguro - ha detto l’avvocato Zecca al termine dell’interrogatorio - che la vicenda possa essere rapidamente ricostruita nel dettaglio per consentire al sindaco di tornare a Praiano a svolgere il suo ruolo di primo cittadino». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino