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La Sra dopo aver acquisito un contratto tra una società calabrese e una tunisina (la Soreplast) ha inviato oltre 250 container di rifiuti indifferenziati (soprattutto plastica) in quattro viaggi. Dopo lo sbarco del primo, gli altri tre sono stati sequestrati per autorizzazioni irregolari e i rifiuti parcheggiati al porto di Sousse in Tunisia per due anni. In seguito a un braccio di ferro internazionale 212 container sono stati restituiti all’Italia e stoccati a Persano, il primo carico invece è andato in fiamme. In Tunisia ci sono state già delle condanne a carico delle persone arrestate, in Italia invece sono dieci le persone indagate dalla Dia di Potenza. Coi rifiuti in stallo il fronte torna a scaldarsi. Cosa che potrebbe accadere anche in Tunisi dove starebbe circolando un dossier sui rifiuti bruciati e sui mancati pagamenti al porto di Sousse.
Da quanto trapela sarebbe forte l’intento di inviare in Italia le ceneri dei container andati in fiamme e di richiedere il pagamento di diversi milioni di euro per la permanenza dei container al porto.
Il Mattino