Salerno, 8 milioni di mascherine ordinate e mai recapitate: 3 indagati per truffa

Salerno, 8 milioni di mascherine ordinate e mai recapitate: 3 indagati per truffa
Ordina 8 milioni di mascherine chirurgiche, ma la merce non gli viene mai recapitata. È la vicenda che ha coinvolto un farmacista dell'agro nocerino-sarnese, sulla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ordina 8 milioni di mascherine chirurgiche, ma la merce non gli viene mai recapitata. È la vicenda che ha coinvolto un farmacista dell'agro nocerino-sarnese, sulla quale hanno fatto luce le indagini della Guardia di Finanza di Salerno culminate oggi in un decreto di sequestra preventivo, emesso dal gip di Nocera Inferiore su richiesta della procura nocerina, nei confronti di 3 persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, dei reati di truffa e di autoriciclaggio. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Salerno, avviate dopo la denuncia presentata a dicembre 2020 dal titolare di una farmacia dell'agro-nocerino sarnese, a seguito della diffusione della pandemia da Covid-19 il farmacista aveva contrattato, per il tramite di un intermediario della provincia di Caserta, l'acquisto di un ingente quantitativo di mascherine chirurgiche, circa 8 milioni, da parte di una società di Kuala Lumpur (Malesia), a fronte del quale aveva versato una caparra di 144mila euro.

Nonostante le molteplici iniziative adottate per ottenere l'adempimento di quanto pattuito, la merce non gli è stata mai recapitata, né restituito in alcun modo l'acconto versato. Sulla base di quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, a carico degli indagati, l'amministratore delegato della società malese, il relativo mandatario e l'intermediario, si prospetterebbe, oltre che l'ipotesi di truffa, anche quella di autoriciclaggio, avendo trasferito il denaro illecitamente sottratto alla vittima sui conti correnti di una società di capitali del Milanese, dai quali le somme sarebbero state poi riacquisite attraverso prelievi dallo sportello o a mezzo bancomat. Oltre alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, è stato sequestrato un immobile a Pavia, riconducibile ad uno degli indagati, il cui valore complessivo è stato stimato in circa 150mila euro.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino