Aggressioni sui bus, è protesta scioperano gli autisti della Sita

Aggressioni sui bus, è protesta scioperano gli autisti della Sita
Niente autobus della Sita Sud su tutto il territorio provinciale di Salerno. Nemmeno per i collegamenti che portano a Napoli. Durerà quattro ore lo sciopero indetto dalle...

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Niente autobus della Sita Sud su tutto il territorio provinciale di Salerno. Nemmeno per i collegamenti che portano a Napoli. Durerà quattro ore lo sciopero indetto dalle segreterie provinciali di Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporti dopo l’esito negativo dell’ultimo confronto avuto con i vertici aziendali in Prefettura. 

Stamattina, dalle 9 alle 13, in tutto il territorio provinciale, tutti i dipendenti Sita Sud iscritti a questi tre sindacati incroceranno le braccia. Sono più di uno i motivi che hanno portato le tre sigle sindacali a proclamare lo stato di agitazione e, di conseguenza, questa prima giornata di sciopero. Tra cui campeggia a caratteri cubitali anche la questione sicurezza a bordo dei mezzi, dopo l’ultimo episodio di aggressione subita da un conducente Sita Sud non nel territorio salernitano. 

A Salerno, invece, di episodi di violenze fisiche e verbali, ma di entità contenuta, sono stati molteplici. Anche a bordo dei mezzi Sita Sud. L’aggressione ad un conducente Sita Sud è avvenuta lo scorso aprile, in pieno giorno, alle 13 circa, lungo la strada litoranea che unisce i comuni di Battipaglia ed Eboli. Protagonista della sfortunata vicenda, il conducente del mezzo, reo di aver chiesto ad un passeggero che stava salendo sul mezzo se avesse il biglietto. Alla domanda, l’uomo aveva risposto già da subito in malo modo, dicendo all’autista di dargli un passaggio gratis. Per poi sferrare un pugno in pieno viso al lavoratore, tanto da fargli cadere gli occhiali da vista che portava. Il tutto con un pullman gremito di studenti che, dopo l’uscita dalle scuole, stavano rientrando a casa. Dopo i primi attimi di panico, l’uomo scese dal mezzo e scappò, mentre l’autista fece regolare denuncia ai carabinieri.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino