ROCCAPIEMONTE - «Nessuna prova che Carmine Pagano fosse parte integrante di quel "sistema" che farebbe da riferimento al fratello e giudice, Mario»....
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Per i giudici, insomma, anche se fosse dimostrato che il sindaco avesse avuto conoscenza degli «illeciti moduli operativi» del fratello magistrato, ciò non basterebbe, allo stato attuale e per mancanza di prove, a giustificare una misura cautelare personale. Il prossimo gennaio, invece, i due fratelli insieme ad altri imputati, torneranno in aula, dinanzi al gup, per la conclusione dell’udienza preliminare. La Procura di Napoli ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per ventitré persone. Al centro dell’indagine, quel “sistema corruttivo” fatto di presunte mazzette, sentenze aggiustate per amici imprenditori ed episodi di corruzione in atti giudiziari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino