Ne esce ridimensionata l’inchiesta su quell’enorme - almeno nelle ipotesi - giro di spaccio diffuso nei quartieri del centro storico di Nocera Inferiore, ribattezzata...
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La sentenza del collegio del presidente Domenico Diograzia smonta di fatto un’inchiesta nata nel 2012 e che vedeva al centro delle investigazioni la figura di Anna Ferrante, la 56enne che avrebbe gestito i rapporti tra diversi pusher del territorio. Quegli stessi pusher che la temevano e che al telefono chiamavano «Zia». Eppure, durante il dibattimento sono risultate essere troppe le carenze emerse in fase di riscontro, con intercettazioni poco chiare ed episodi di spaccio con esito negativo rispetto alle aspettative. A questo, si è aggiunto il passo indietro da parte di almeno due testimoni quando era giunto il momento di confermare le accuse. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino