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Niente più visite ginecologiche all’ambulatorio Asl di Castiglione rimasto scoperto da una settimana per effetto del raggiungimento del limite di età dello specialista in servizio. E così le donne della Costiera che si appoggiavano a quel presidio per consulti specialistici ed ecografie oltre che per i servizi di medicina legale sono costrette a raggiungere Cava dei Tirreni o Vietri sul Mare con gravi disagi. Soprattutto per le persone in gravidanza. Eppure l’unità operativa assistenza sanitaria materno infantile Costa d’Amalfi, oltre ad essere uno dei fiori all’occhiello del plesso sanitario di Castiglione di Ravello, produce circa 4.000 prestazioni l’anno essendo un punto di riferimento per la maggior parte della popolazione femminile del territorio.
IL CASO
Una situazione paradossale se si considera che il dottor Alfonso Pepe, storico ginecologo dell’ambulatorio, aveva chiesto da almeno sei mesi il prolungamento dell’attività oltre il limite pensionabile. Almeno per altri due anni così come prevede la legge. Una istanza però che non avrebbe trovato risposta sia dalla direzione generale che dalla direzione sanitaria del distretto 63 Asl Salerno nonchè dal comitato zonale specialisti ambulatoriali. E così dal 19 ottobre scorso l’unità operativa assistenza sanitaria materno infantile Costa d’Amalfi si è ritrovata senza specialista e ha dovuto troncare l’attività ambulatoriale.
A dare alla luce il bimbo, assistita nell’ambulatorio dalle ostetriche e dal ginecologo dell’unità materno infantile, fu una giovane mamma di Maiori che partorì nella sua terra a distanza di qualche anno dagli ultimi vagiti accolti nel comune della città della musica. Altre nascite si sono registrate in questi ultimi anni: due a Ravello e una a Tramonti. Comunque sia, considerata la situazione geomorfologica del territorio, resta indispensabile la presenza di un ginecologo capace anche di gestire situazioni di emergenza.
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