Ucraini a Salerno, sos del prefetto: «Business della finta solidarietà»

Ucraini a Salerno, sos del prefetto: «Business della finta solidarietà»
«Il numero dei profughi ucraini in arrivo a Salerno non è al momento quantificabile. Il fenomeno di migrazione è monitorato quotidianamente. La Regione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Il numero dei profughi ucraini in arrivo a Salerno non è al momento quantificabile. Il fenomeno di migrazione è monitorato quotidianamente. La Regione Campania è sicuramente tra quelle più attive sul fronte dell'accoglienza poiché, come era prevedibile, i cittadini ucraini privi di legami familiari/amicali presso cui ottenere ospitalità si sono riversati nelle città sedi di ambasciata e consolati, dunque a Roma, Milano, Bologna e Napoli. Anche la provincia di Salerno sta facendo la sua parte: al momento ha accolto circa 1.700 profughi. Sono tutte persone che hanno amici o parenti sul territorio e, quindi, si sono diretti nell'Agronocerino, nel capoluogo e nella Piana del Sele. La questura di Salerno, al momento, ha censiti 8mila ucraini residenti».

Che flusso migratorio è quello ucraino?
«Siamo di fronte ad una ondata migratoria completamente diversa rispetto ai flussi provenienti dall'Africa sperimentati negli ultimi anni. Finora siamo stati abituati a gestire arrivi programmati attraverso il modello ministero dell'Interno/Prefetture che, come sappiamo, si fonda essenzialmente sulla rete dei centri di accoglienza straordinaria e sul sistema accoglienza integrazione (CAS/SAI), gestiti appunto dalle Prefetture e dal Servizio Centrale presso il ministero dell'Interno. Questa volta, invece, i cittadini provenienti dall'Ucraina stanno arrivando per piccoli gruppi e con mezzi propri, in maniera non programmata e quindi più difficilmente controllabile, e stanno trovando ospitalità prevalentemente presso familiari/conoscenti già radicati sul territorio oppure nelle parrocchie e nelle strutture messe a disposizione dal Terzo settore».

Qual è, al momento, il ruolo del prefetto?
«In questa fase di arrivi spontanei e non organizzati il compito dei prefetti, per il ruolo chiave che essi rivestono in tema di accoglienza - che è stato confermato anche dalle ordinanze del capo dipartimento della Protezione Civile - deve essere quello di intercettare gli arrivi, controllare il fenomeno, ricondurlo ad unità ed attrarlo nelle maglie dell' accoglienza pubblica, soprattutto per evitare che i cittadini ucraini divengano vittime del business della finta solidarietà, purtroppo già in moto. Con questo obiettivo ho inviato nei giorni scorsi una circolare ai sindaci affinché segnalino alla Prefettura ogni esigenza di accoglienza sul territorio, che potrà essere soddisfatta innanzitutto attraverso la rete dei CAS della provincia, ove al momento, fortunatamente, sussistono discrete disponibilità. Ulteriore possibilità è rappresentata dall'attivazione del Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) per il tramite del Servizio Centrale, cui accennavo prima. E ancora, dalla possibilità per i Comuni di sottoscrivere accordi di collaborazione con la Prefettura allo scopo di affidare agli stessi Enti locali la gestione dell'accoglienza: su questo fronte stiamo registrando diverse manifestazioni di interesse. Da parte della nostra provincia c'è stata una risposta pronta e generosa rispetto al dramma della popolazione ucraina in fuga dalla guerra; la rete dell'associazionismo cattolico - e non solo - e del volontariato si è immediatamente attivata per offrire ospitalità e sostegno di ogni tipo; tanti privati cittadini si sono resi disponibili per organizzare raccolte di fondi e generi di prima necessità ma anche per accogliere nelle proprie abitazioni».

Però in questo modo c'è il rischio di perdere il polso della situazione...
«Infatti queste spinte di solidarietà che si stanno registrando in maniera del tutto spontanea devono essere necessariamente incanalate in modo da assumere una direzione e un coordinamento unitari. È questo il messaggio principale che intendo rivolgere alla cittadinanza: chi intende dare il proprio contributo può farlo, ma rivolgendosi al comune di appartenenza, alla protezione civile, alle associazioni che operano in maniera organizzata».

Quali sono i primi adempimenti dei cittadini ucraini che giungono sul territorio?
«Innanzitutto occorre la dichiarazione di presenza, che deve essere effettuata al Questore entro 8 giorni dall'ingresso nel territorio nazionale e consente di avere un permesso per 90 giorni e non ha nulla a che vedere con l'istanza di protezione internazionale (cosiddetta domanda di asilo), che potrà comunque essere richiesta separatamente. È importante operare tale distinguo in quanto ci è stata segnalata una sorta di reticenza da parte dei profughi a registrarsi presso gli uffici di polizia, temendo che ciò equivalga alla presentazione della domanda di asilo, che essi evidentemente non intendono effettuare poiché desiderosi di rientrare in Patria il prima possibile. Inoltre, per i cittadini ucraini è stato previsto uno speciale permesso di soggiorno della durata di un anno (valido fino al 4 marzo 2023), che consente di esercitare l'attività lavorativa e può essere richiesto sempre alla Questura - Ufficio Immigrazione. Parallelamente, chi ospita è tenuto ad effettuare la dichiarazione di ospitalità all'autorità di polizia entro 48 ore. I cittadini ucraini e coloro che li ospitano, che si trovano nel comune di Salerno, possono presentare le dichiarazioni presso l'Ufficio Immigrazione della Questura. Per coloro che si trovano nei comuni di Battipaglia, Cava de' Tirreni, Nocera Inferiore e Sarno, potranno recarsi presso i commissariati. Quelli che si trovano in tutti gli altri comuni della provincia, possono presentare le dichiarazioni presso i comandi delle polizie municipali. Questo sistema, ideato d'intesa con la Questura e con l'Anci, consente di semplificare gli adempimenti presentando entrambe le dichiarazioni presso lo stesso ufficio ed evita inutili spostamenti. Seconda incombenza è la registrazione presso l'Asl che consente il rilascio del codice STP per avere diritto all'assistenza sanitaria e alla scelta del medico e pediatra di base».

C'è poi il problema dei minori stranieri non accompagnati...
«Sicuramente è uno degli argomenti più delicati in questa partita, per la particolare condizione di fragilità dettata dall'età, sono più esposti al rischio di finire nella rete di organizzazioni criminali o, comunque, in canali non ufficiali. Penso soprattutto alle sedicenti organizzazioni attive, in questo periodo, nella raccolta di adesioni da parte di famiglie italiane interessate all'adozione di minori ucraini non accompagnati e invito calorosamente a diffidare da ogni forma di proposta che dovesse pervenire in tal senso poiché sia l'Ambasciata d'Ucraina in Italia che l'Autorità giudiziaria competente in materia (Tribunale e Procura per i minorenni) hanno chiarito che, al momento, non sussiste alcuna deroga alla normativa che regola le ordinarie procedure di adozione dei minori. Ciò è stato confermato proprio stamane (ieri, per chi legge), nella riunione della cabina di regia istituita in Prefettura, alla quale hanno partecipato anche il presidente del Tribunale per i minorenni, la procuratrice per i minorenni e il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale. In particolare, il Tribunale e la Procura per i minorenni stanno predisponendo delle linee guida che saranno condivise a breve in cabina di regia affinché gli organi coinvolti nella gestione di casi in cui sono presenti minori vengano informati delle regole e procedure da seguire, specialmente quando ci si trova dinanzi a minori privi di adulti di riferimento e quindi non accompagnati.

E per quanto riguarda la scolarizzazione dei bambini ucraini?
«Le istituzioni competenti emaneranno analoghe linee guida per garantire il diritto allo studio e l'inserimento nella rete scolastica del territorio, con un adeguato supporto psicologico e linguistico».

Quali sono, invece, le iniziative della Prefettura?


«Sin dalle primissime fasi dell'emergenza ho istituito una cabina di regia provinciale, dove sono rappresentate tutte le istituzioni ed associazioni coinvolte (consolato, soggetto attuatore coordinatore della Regione Campania, Anci, comune di Salerno, forze di polizia, Asl, Caritas di Salerno e Croce Rossa), e un gruppo di lavoro interno per il coordinamento degli interventi che, com'è evidente, attengono alle competenze di diversi Uffici. Tra queste c'è sicuramente il monitoraggio delle presenze dei cittadini ucraini nel territorio della provincia, in relazione al quale occorre disporre di un quadro costantemente aggiornato. Per questo motivo abbiamo realizzato una piattaforma informatica dedicata alla raccolta dei dati, già pronta, per la quale siamo solo in attesa delle ultime indicazioni ministeriali sulle modalità per effettuare la rilevazione, che dovrebbero pervenire a breve. Il portale sarà alimentato dalla questura di Salerno e da tutti gli uffici che, come spiegato prima, sono deputati alla raccolta delle dichiarazioni di presenza. In questo modo, contiamo di poter avere una fotografia aggiornata della situazione, con dati che siano il più possibile vicini ai numeri reali. Inoltre, sul sito istituzionale della Prefettura è stata istituita una sezione informativa denominata Emergenza ucraina, ove sono pubblicate ed aggiornate tutte le informazioni utili. Riteniamo che, in una fase delicata come questa, sia fondamentale fornire notizie chiare e precise sia agli addetti ai lavori sia a tutti coloro che intendono rendersi utili per far sì che ciò avvenga in maniera trasparente e realmente efficace». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino