Il ritiro spirituale come un focolaio: infetti un 60enne e la moglie del catechista morto

Il ritiro spirituale come un focolaio: infetti un 60enne e la moglie del catechista morto
Scoppia il secondo focolaio da Coronavirus nella provincia di Salerno. Dopo il decesso del 76enne di Bellizzi, ieri sera è giunta la conferma del contagio della moglie...

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Scoppia il secondo focolaio da Coronavirus nella provincia di Salerno. Dopo il decesso del 76enne di Bellizzi, ieri sera è giunta la conferma del contagio della moglie dell’uomo e di un 60enne di Sala Consilina, risultati positivi al test. Per la donna, già in quarantena dal 10 marzo scorso quando è deceduto il consorte, proseguirà l’isolamento. Sono invece risultati negativi i test effettuati su uno dei figli della coppia e su un nipote, mentre ci sarà da attendere a oggi per gli altri tamponi eseguiti dopo la scoperta del “paziente 0”. Per quanto riguarda il salese, invece, si tratta di un impiegato presso il Tribunale di Lagonegro, per cui è stato analogamente confermato l’isolamento. I due nuovi contagiati avevano preso parte al ritiro spirituale che si è tenuto, dal 28 febbraio al 1° marzo, al Kristall Palace Hotel di Atena Lucana, confermando l’alta contagiosità del virus.


Anche per questo, continua a destare rabbia la divulgazione di dati sensibili, riguardanti il primo decesso da Coronavirus nel salernitano. Mentre nel Vallo di Diano proseguiva la ricerca dei potenziali contagiati dall’anziano religioso, e a Bellizzi si attendevano i tamponi, nelle chat circolava l’ennesimo documento riservato. Era quello firmato dal sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, che ricostruiva tutti gli spostamenti e i contatti del bellizzese nei giorni precedenti la morte. Nomi, in alcuni casi anche di minori, numeri di telefono e indirizzi offerti alla mercè di chiunque. Un comportamento stigmatizzato dal primo cittadino di Bellizzi: «Sta girando un documento riservato del Comune di Bellizzi - spiega Volpe - Premesso che sarà esposta regolare denuncia alla Polizia Postale e alla Procura della Repubblica, questa vergognosa vicenda dimostra tutta la morbosità maniacale che non si ferma davanti a niente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino