Salerno, zio stalker a processo. Il teste: così prese a sprangate l'auto delle nipoti

A Salerno il processo ad un uomo che hafatto stalking personale e condominiale alle nipoti e alla cognata

Un'aula di tribunale
Il racconto dell'agente di polizia, intervenuto sul posto, il giorno della violenza, ha lasciato tutti perplessi. Perchè è strano sentir raccontare di uno zio...

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Il racconto dell'agente di polizia, intervenuto sul posto, il giorno della violenza, ha lasciato tutti perplessi. Perchè è strano sentir raccontare di uno zio che prende a sprangate l'auto e la porta d'ingresso di casa delle nipoti. È stato questo l'ultimo teste dela procura  nel processo che vede imputato un uomo, zio e cognato delle tre persone offese, per diversi episodi di stalking condominiale e familiare fatto di violenze psicologiche, aggressioni verbali e dispetti. La prossima udienza, che si terrà a settembre, vedrà invece dinanzi ai giudici i testimoni della parte civile. 

 

Il processo, le cui parti civili sono rappresentate dall’ avvocato Luigia Di Mauro, vede imputato un uomo, zio e cognato delle vittime, per stalking e minacce. Un caso «particolare» dove le vicende familiari si intrecciano con quelle condominiali. Andrea P., l’imputato, vive nella stessa palazzina delle tre donne: ha iniziato con dei semplici «dispetti» che sono poi diventati vere e proprie molestie. A scatenare le sue violenze, il fatto che la cognata si era ricostruita una vita dopo la morte del marito, suo fratello. La relazione non era di gradimento al cognato che ha iniziato a creare problemi anche al nuovo compagno della donna. Le azioni persecutorie sono iniziate in maniera blanda: arbitrariamente, l’uomo ha iniziato ad accedere al garage assegnato alle due sorelle gemelle per utilizzarlo come proprio ripostiglio, riponendovi cassette vuote o contenenti bottiglie di vetro, scarpe da ginnastica e ante di vecchi mobili; poi ha proseguito lasciando un tagliaerba al centro dello stesso garage per impedire alla cognata di parcheggiare la propria auto. Sempre nel garage le ragazze hanno continuato a ritrovare oggetti vecchi, alimenti in putrefazione che hanno provocato una invasione di formiche. Fino alle aggressioni verbali che hanno fatto scattare le denunce e porto al processo.

 

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Il Mattino