I casi di balbuzie sono in aumento, con una crescita dell'8% negli ultimi 10 anni. Recuperare 'spontaneamentè la fluidità di linguaggio è...
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Sono alcuni dati presentati al 1° convegno italiano sui disturbi della fluenza verbale, che si terrà a Calenzano (Fi) il 25 e 26 ottobre con il patrocinio della Federazione logopedisti italiani (Fli), del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università di Torino e della Sapienza università di Roma. L'evento è anche occasione per approfondire le prime linee guida europee sulla balbuzie, curate dall'associazione dei logopedisti olandesi, elaborate da un gruppo multidisciplinare e tradotte anche in italiano, in modo da condividere con tutte le figure professionali coinvolte, modelli e approcci nel percorso di cura della persona che balbetta. Le linee guida Evidence-Based sono disponibili nella sul sito internet della Federazione logopedisti italiani (www.fli.it).
La balbuzie, fra i disturbi più frequenti del linguaggio, non discrimina e non ha età: presente in ogni etnia e in ogni cultura, in Italia riguarda il 17% dei bambini. Più colpiti gli uomini. Le ragazze, inoltre, hanno maggiori possibilità di recupero spontaneo, favorito, oltre che dalla tempestività diagnostica, anche dall'ambiente. Studi scientifici dimostrano, infatti, che i giovani con balbuzie hanno il 68% di rischio in più di essere vittime di bullismo e discriminazione rispetto a coetanei con linguaggio fluente. Traumi che, oltre a pesare sullo stato psico-emotivo, possano condizionare anche la risposta terapeutica.
Di norma il trattamento è multidisciplinare e coinvolge esperti e diversi altri attori: il logopedista, figura principale nella valutazione e nel trattamento della balbuzie, i pediatri ma anche insegnanti e genitori decisivi per l'identificazione precoce del problema e l'invio all'esperto.
«I disturbi della fluenza verbale - dichiara Tiziana Rossetto, logopedista e presidente della Fli - sono problematiche complesse causate dall'unione di più elementi: l'origine multifattoriale, l'età di insorgenza, prevalentemente pediatrica ed evolutiva ma con la possibile 'cronicizzazionè fino all'età adulta, la compartecipazione di diversi altri fattori sia biologici sia esterni. In Italia è stata osservata anche una variabilità di genere; se in età giovanile la balbuzie ha un rapporto paritario di 2:2 fra ragazzi e ragazze, in età adulta si evidenzia una superiorità fra gli uomini, 4 casi contro 1 rispetto alle donne».
A fare la differenza sulla risoluzione spontanea del problema è l'età del trattamento.
Il Mattino