Puntare sul «Social Freezing» per diventare mamma over 40

Puntare sul «Social Freezing» per diventare mamma over 40
Una bufala. Ovvero una notizia priva di fondamento. È - secondo un nutrito gruppo di ginecologi napoletani - quella diramata qualche mese fa dai media di tutt'Italia...

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Una bufala. Ovvero una notizia priva di fondamento. È - secondo un nutrito gruppo di ginecologi napoletani - quella diramata qualche mese fa dai media di tutt'Italia secondo cui una donna di 62 anni aveva partorito senza essere sottoposta a fecondazione assistita. Una circostanza assolutamente inverosimile, sostengono.



«Con il passare degli anni, il numero di ovociti nelle ovaie declina per un processo naturale, detto atresia. Le giovani donne devono sapere che la finestra fertile femminile è limitata e che la qualità degli ovociti si riduce al crescere dell'età particolarmente dopo i 35 anni, quando concepire un bambino diventa progressivamente sempre più difficile. Infatti, la fertilità della donna risulta massima a un età tra i 20 e i 30 anni poi decresce, in modo repentino dopo i 35 anni, fino ad essere prossima allo zero già diversi anni prima della menopausa. L'ingresso nella fase di subfertilità o infertilità avviene per molte donne intorno a 40 anni, ma può essere anche molto più precoce. Ecco perchè diventare madre a 62 anni senza aver fatto ricorso alla tecnica di ovodonazione è scientificamente impossibile e si alimentano solo false speranze con ricadute psicologiche devastanti» sentenzia Rocco Falotico, direttore del Centro medico Almus, specializzato in patologia della riproduzione umana.


Falotico, dunque, è uno dei ginecologi campani che hanno sostenuto, senza mezzi termini, che la storia della puerpera 62enne è una colossale bugia. Ovvero che non è possibile che quella gravidanza si avvenuta in modo naturale. E precisa: «Ma quali strategie si possono mettere in atto per aiutare a preservare la fertilità della coppia e delle donne? Innanzitutto un tessuto sociale che consenta ed aiuti le coppie ad avere figli a più giovane età (aumento del tasso di occupazione giovanile, maggiori strutture di supporto alla maternità), nonchè la prevenzione e cura delle cause di sterilità con la consulenza di specialisti del campo. E lo sviluppo del Social Freezing».


Il Social Freezing, per chi non lo sa, è il congelamento e conservazione degli ovociti per motivi sociali. «Si basa sull'esperienza ottenuta con la Procreazione Medicalmente Assistita nel campo della crioconservazione ovocitaria e sulle esperienze di conservazione a lungo termine degli ovociti in pazienti la cui fertilità futura era compromessa da tumori e chemioterapia, è possibile crioconservare gli ovociti in giovane età (quando il patrimonio ovocitario è ancora integro in termini quantitativi e qualitativi) in modo da permettersi di posticipare la maternità superando futuri problemi di fertilità legati al progredire dell'età» dice Falotico. Il social freezing probabilmente è la risposta più immediata e praticabile in relazione allo spostamento in avanti dell'età per la ricerca di un bambino.
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Il Mattino