Con l’ananas, cucinata da Cracco, surgelata o pronta da bere: quando si parla di pizza la community web salta sulla sedia e sulla tastiera. La pizza napoletana non si tocca....
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La rete non perdona in materia di pizza: l’ananas è bestemmia, quella surgelata non ne parliamo nemmeno. E anche quella in versione gelato non è piaciuta alla web community: l’idea fu lanciata nel 2017 da Gino Sorbillo, tra i pizzaioli più amati e noti, e da Casa Infante. C’è solo un prodotto che ha saputo innovare in ambito pizza senza scatenare le ire dei napoletani e degli ortodossi della Margherita: è la Bloody pizza di Lino Scarallo, chef Una stella Michelin di Palazzo Petrucci a Posillipo. Un’invenzione del 1998: una pizza liquida, questa sì da bere, servita in coppa Martini e fatta con passata di pomodoro San Marzano, emulsione di mozzarella di bufala, struffoli croccanti di pasta pizza in superficie e basilico fresco.
«Un atto di amore per la nostra città e di rispetto per una tradizione sacra», ha sempre dichiarato lo chef dedicando e affidando il cocktail a San Gennaro. E San Gennaro, come la pizza, non si tocca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino