In piena emergenza coronavirus le immagini delle fosse comuni per le vittime negli Stati Uniti hanno suscitato indignazione in tutto il mondo. Carol Alt, modella e attrice, prova...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Leggi anche > Coronavirus, lettera a Conte e Colao: più donne nei luoghi decisionali
Le fosse comuni sono ad Hart Island, l’isoletta di fronte al Bronx che ospita le salme dei ‘dimenticati’ o di chi non può permettersi un funerale. «In realtà l’isola di Hart Island è sempre stata un grande cimitero - spiega l’attrice americana protagonista di un film italiano, ‘Un figlio di nome Erasmus’, dal giorno di Pasqua disponibile sulle piattaforme streaming - Nessuno può andare a fare un giro nel parco dell’isola, perché è un grande cimitero per persone che non hanno amici o parenti che le reclamano. È una situazione temporanea, legata al momento».
Per la Alt «un tema molto importante è che in questo momento le chiese sono chiuse, non si possono fare funerali - spiega - Quindi anzi, penso che sia una idea veramente intelligente. Quando tutto sarà finito, le persone potranno andare a recuperare i loro cari. Ma credo che si debba spiegare, altrimenti posso capire che la gente degli altri paesi sia spaventata, e pensi che ci siano semplicemente migliaia di morti buttati nelle fosse: non è così».
«Il momento per la città è molto difficile, ma i newyorkesi hanno un particolare modo di reagire - prosegue l'attrice spiegando come sta vivendo la drammatica pandemia di Coronavirus New York, città in cui è nata e in cui si trova in questo momento - È gente molto ottimista, guardano alle situazioni come questa come fosse una sfida, un’opportunità, e soprattutto, sembra strano a dirsi ma sono persone che si prendono molta cura l’uno dell’altro nei momenti duri». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino