La moda passa ma non lo stile, Caraceni alla Fondazione Mondragone

La moda passa ma non lo stile, Caraceni alla Fondazione Mondragone
La moda passa, lo stile resta. E se a dirlo sono i creativi della maison Caraceni, fondata nel 1913  dal padre della sartoria italiana Domenico Caraceni, c’è...

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La moda passa, lo stile resta. E se a dirlo sono i creativi della maison Caraceni, fondata nel 1913  dal padre della sartoria italiana Domenico Caraceni, c’è motivo di crederci. 


Del resto, ancora oggi per confezionare un abito sartoriale Caraceni impiega almeno sessanta ore di lavorazione a mano, ma il risultato è da sempre una serie di capi preziosi e raffinati. Esattamente come quelli esposti al Museo della Moda di Napoli, dove il presidente della Fondazione Mondragone Maria d’Elia ha accolto per il vernissage dedicato  alla maison numerosi appassionati di moda, costume e bien vivre della Campania attirati nella dimora storica dall’allestimento curato da Donatella Dentice di Accadia.


Tra questi, anche la AD di Caraceni Paola Ottolina, Mino Cucciniello, Marinella De Nigris Siniscalchi, Generoso Di Meo, Ornella Merola, Tullia Passerini Gargiulo, Annamaria Braschi, Elio Capriati, Rosetta e Renato Galli, Roberta Buccino Grimaldi,  Isapaola Telese, Fabio Pignatelli, Santa Di Salvo,  Massimiliano Cerrito, Raffaella Monetti, Edoardo Barone, Alfredo Guarino, Carlo e Lorenza Iride , Melania Morra, Imma d’Elia e tanti altri che hanno quindi  con i prodotti del consorzio tutela prosecco doc circondati dagli abiti creati per Gianni Agnelli nel ‘43, Jacqueline ed Aristotele Onassis negli anni Settanta, Pierce Brosnan negli anni Novanta e Gianni Morandi nell’ultimo periodo: un viaggio nella moda e nel tempo, per un brand che ha saputo sempre rinnovarsi pur restando fedele alla cifra della qualità.

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Il Mattino