Vietato andare in giro con abiti provocanti a Massa Carrara. Alessandro Gassmann commenta su tweet e attacca la sindaca. Sul web si scatena la bufera. L'attore contesta ...
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In particolare l'articolo 12 del nuovo regolamento di polizia municipale di Massa - la cui giunta è guidata dal sindaco Francesco Persiani - vieta di «porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell'assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo. La violazione si concretizza con qualsiasi ulteriore atteggiamento o modalità comportamentali, incluso l'abbigliamento, suscettibili di ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione».
Il tweet di Gassman è stato letto e rilanciato da tantissimi fan e follower. All'attore ha fatto eco anche Fiorella Mannoia: «Ditemi che è uno scherzo. I cittadini di Massa accettano tutto questo?». Sempre su Fb la risposta del vicesindaco di Massa Andrea Cella: «Che un attore famoso spari sentenze a casaccio senza nemmeno informarsi, è veramente troppo. Caro Alessandro Gassman, noi cerchiamo di contrastare i reati di prostituzione e l'accattonaggio molesto per tutelare i cittadini e la convivenza civile. Fai l'attore, va! Se proprio ti sta a cuore il nostro regolamento, passa di qua che te lo spiego meglio, così la prossima volta non fai figuracce».
Arriva anche la replica del sindaco che minaccia querele: «Sorprende che le critiche vengano oltremodo amplificate da persone, quali Alessandro Gassmann e Fiorella Mannoia, che seppur famose nel mondo dell'arte e dello spettacolo, non appaiono certamente i soggetti più idonei a giudicare la bontà dei regolamenti comunali», commenta Persiani. «Ci spiace che si stiano strumentalizzando iniziative regolamentari che vanno nella direzione di un miglior funzionamento del controllo e della vigilanza della città facendo assurgere a cronaca nazionale opinioni non soltanto infondate o non rispondenti al vero, ma soprattutto lesive dell'immagine di questa amministrazione e della città di Massa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino