La didattica a distanza vista dai ragazzi con disturbi specifici nell'apprendimento

La didattica a distanza vista dai ragazzi con disturbi specifici nell'apprendimento
Strano a dirsi, ma alcuni disagi provocati dalla didattica a distanza non sempre sono percepiti come tali dai ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento. È...

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Strano a dirsi, ma alcuni disagi provocati dalla didattica a distanza non sempre sono percepiti come tali dai ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento. È chiaro che non ci si riferisce all'esigenza di socializzare, che è comune a tutti i bambini e adolescenti, bensì all'uso di pc e tablet per seguire le lezioni. «La didattica a distanza - spiega la logopedista Giovanna Gaeta (Aid Napoli) - crea problemi sotto alcuni aspetti, ma per altri versi facilita chi ha un disturbo specifico dell'apprendimento. Guardando alle difficoltà, il maggior problema è quello legato alla capacità di tenere alta la concentrazione stando davanti a un monitor. In presenza si ha un'attenzione diversa».

Quanto ai pro, «i ragazzi dislessici sono aiutati dal fatto di dover usare il pc, perché sono più abituati, lo usano anche in classe, e con la Dad vengono eliminate le differenze». Un altro vantaggio è nella possibilità di registrare, e di non dover scrivere troppo. Le linee guida del Ministero, per la didattica digitale integrata, stabiliscono che per gli alunni con bisogni educativi speciali il team docenti o il consiglio di classe «concordini il carico di lavoro giornaliero da assegnare e garantiscano la possibilità di registrare e riascoltare le lezioni».

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Il Mattino