Gigi D'Alessio al Plebiscito, -4: «E pensare che al primo concerto venne solo Pippo Baudo»

Gigi D'Alessio al Plebiscito, -4: «E pensare che al primo concerto venne solo Pippo Baudo»
Sarà la mia quinta volta in piazza del Plebiscito, mi sa che sono secondo solo ad Antonio Bassolino, che quella piazza come la conosciamo oggi l'ha praticamente...

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Sarà la mia quinta volta in piazza del Plebiscito, mi sa che sono secondo solo ad Antonio Bassolino, che quella piazza come la conosciamo oggi l'ha praticamente inventata, liberandola dalle macchine: un tempo era un parcheggio, non certo il simbolo della città.

La prima volta fu nel 2000, non avevo «friends» al mio fianco: io li avevo invitati, ma non volle venire nessuno, si vede che non ero abbastanza famoso fuori da Napoli, solo Baudo e Syria accettarono di essere miei ospiti. Capirete perché voglio bene a superPippo, perché avrei voluto averlo con me anche questa volta, purtroppo l'età e gli acciacchi gli suggeriscono di muoversi poco, mi dispiace davvero, con gli autori avevamo persino scritto una gag per lui, pensando a un omaggio destinato a una leggenda della televisione, certo, ma anche al professionista che si era fidato di me..

La seconda volta fu nel 2005 e di «friends» ce n'erano, eccome, da Claudio Baglioni a Mario Merola passando per Giorgio Panariello. Si parlò di duecentomila persone, una marea umana, un'emozione pazzesca..

La terza, nel 2008, ero ospite di Pino Daniele, ero tra i suoi «friends» nella «sua» piazza, ma qualcosa andò storto, al momento di salire sul palco mi beccai una bella salva di fischi. Qualcosa andò storto, le nostre tifoserie ci volevano rivali e noi eravamo diventati amici da poco, avevamo iniziato a frequentarci da troppo poco, forse perché il messaggio fosse compreso. Pino aveva detto che «era caduto il muro tra le due Napoli», aveva voluto anche Nino D'Angelo sul palco, ma... le due Napoli erano ancora separate. Comunque sono orgoglioso di essere stato al fianco dello «jammone base» e venerdì sera chiuderò la serata intonando «Napule è» con chi, dei miei «friends», resterà sino alla fine. Spero di non meritarmi i fischi, di sicuro il capolavoro del Nero a Metà merita gli applausi. 

Nel 2014 organizzai un maxishow per Capodanno, l'anno prima mi avevano chiesto un videomessaggio di auguri, la città non poteva permettersi di più. Così mi impegnai per riportare la diretta televisiva, questa volta su Canale 5, come non succedeva dagli anni Novanta, anche se allora, come questa volta, si giocava su Raiuno. I «friends» c'erano, naturalmente, e ci saranno venerdì, all'elenco che vi ho annunciato ieri su queste pagine potrebbe aggiungersi ancora qualcuno, ma... ve lo dico domani. O dopodomani. 

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Il Mattino