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«Il mio Dante è come un rap», promette Clementino che rilegge la Divina Commedia in chiave hip hop nel settecentesimo anniversario della morte dell'Alighieri. Succederà nel Dantedì, il 25 marzo, alle 17 sulla pagina Facebook dell'Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo che proporrà un evento in streaming intitolato «La Commedia al tempo del rap», un tentativo di rileggere i versi più noti del poeta fiorentino con un linguaggio contemporaneo, di presentarli alle nuove generazioni con una modalità inusuale, di unire diverse sonorità e mondi così lontani, così vicini.
Il rapper newpolitano, asso del freestyle ma qui alle prese con un lavoro di scrittura, anzi di riscrittura, per niente improvvisato, si cimenterà con un dialogo immaginario con l'Alighieri attingendo a pagine della Divina Commedia e della Vita Nova su musiche composte per l'occasione da Maurizio Filardo, alla testa di una superband con Maurizio dei Lazzaretti alla batteria, Roberto Gallinelli al basso, Claudio Filippini al pianoforte, Mimmo Sessa alle tastiere e Alessandro Tomei al flauto.
Trasporre Dante in musica non è una novità: lo hanno fatto i Sepultura, in salsa heavy metal, con un concept album ispirato alla Divina Commedia, «Dante XXI».
Il Mattino