Con l'Orchestra Filarmonica Campana torna a Pagani la musica classica di Mozart

Con l'Orchestra Filarmonica Campana torna a Pagani la musica classica di Mozart
Sabato 17 febbraio alle ore 21.00 nella cupola dell'auditorium "Sant'Alfonso Maria de' Liguori" di Pagani torna protagonista il sinfonismo di Wolfgang...

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Sabato 17 febbraio alle ore 21.00 nella cupola dell'auditorium "Sant'Alfonso Maria de' Liguori" di Pagani torna protagonista il sinfonismo di Wolfgang Amadeus Mozart.


Quinto appuntamento della stagione concertistica 2017-2018 “Prospettive”, il concerto vede protagonisti praticamente quasi tutte le prime parti dell’Orchestra Filarmonica Campana, ovvero: Giovanni Borriello all'oboe; Sabato Morretta al clarinetto; Ugo Montenigro al fagotto; Christian Di Crescenzo al corno; Maria Aiello al flauto; Giancosimo Smaldone come primo violino; Natale Atripaldi alla viola.  L'ensemble sarà diretta dal direttore d'orchestra paganese Giulio Marazia.

Il programma scelto per questo concerto è dedicato integralmente a Wolfgang Amadeus Mozart e prevede l’esecuzione delle due "Sinfonie Concertanti": quella per fiati KV 297b e l’altra per archi KV 364, entrambe nella tonalità di mi bemolle maggiore e l’"Andante" per flauto e orchestra in do maggiore KV 315.

 La musica delle due sinfonie concertanti è piena di vita e di speranza e presenta una grande ricchezza tematica. Composte entrambe tra il 1778 e il 1779, sono le creazioni più ambiziose e perfette di questo periodo, con uno stile serio ed elevato caratterizzato da ampie architetture e profondità di espressione. 

La Sinfonia Concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra fu scritta in grandissima fretta per quattro valenti musicisti amici di Mozart, tutti appartenenti alla cerchia di Mannheim ma, per circostanze poco chiare, non venne eseguita e disparve dal programma. 

Nell’Andante in do maggiore KV 315, breve composizione per flauto con accompagnamento di due violini, viola, violoncello, contrabbasso, due oboi e due corni, Mozart non lascia alcuna indicazione sull’origine del brano.

Con la Sinfonia Concertante per violino e viola in mi bemolle maggiore K. 364, che chiude il programma, ritroviamo Mozart impegnato in un genere compositivo che, per molti versi, appare ancora legato al passato, alla prassi barocca e pre-classica dei Concerti per più strumenti.


Altro elemento imprescindibile della partitura è l'importanza dell'orchestra; grazie all'eloquenza dello stile orchestrale di Mannheim e al dominio di una concezione formale più articolata, ci troviamo di fronte a una composizione veramente "sinfonica". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino