Correva l’anno 1999 e sulle reti televisive libere della Campania il cabaret viveva la sua epoca d’oro, quando Peppe Maiulli s’inventava un personaggio che...
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Come ha spiegato Maiulli in più di un’occasione, il nome del suo alterego lo “rubò” al guardiano delle latrine pubbliche di via Foria, facendolo diventare un’allegoria: Ernesto A Foria incarna tutti quei cantanti che hanno sporcato la musica napoletana con brani che sembrano esprimere concetti profondi, ma che invece sono un collage di frasi fatte.
A 20 anni esatti di distanza Maiulli torna a vestire i panni del cantante demenziale, riprende quella hit scritta a quattro mani con il paroliere Bruno Lanza, aggiungendone una strofa, e la propone in una nuova versione facendosi accompagnare da una trentina di artisti e personaggi napoletani. Il videoclip, diretto da Roberto Sdino e Pasquale Ruotolo e già on line da qualche ora, ricorda volutamente quello di “We are the world”, canzone del 1984 scritta da Michael Jackson insieme a Lionel Richie e Quincy Jones. Il brano, uno dei singoli più venduti della storia della musica, fu cantato dagli USA for Africa: 45 artisti statunitensi uniti per raccogliere fondi in favore dell’Etiopia, che in quegli anni viveva una terribile carestia. Analogamente, con le dovute proporzioni e molta ironia, gli United Neapolitan Artists hanno cantato la nuova versione di “Song’ allergico ‘e ffravole” per raccogliere i soldi necessari a realizzare una casa alloggio, gestita dai frati minori conventuali, che ospiterà i genitori dei bambini ospedalizzati del Santobono di Napoli, che vengono da fuori e non possono permettersi una sistemazione in città (l’Iban a cui si possono inviare le donazione resta in sovraimpressione per tutta la durata del videoclip).
Dunque, un’iniziativa goliardica ma con uno scopo nobile, che è stata presentata stamattina nel corso de “La Radiazza”, in onda su Radio Marte. Un progetto a cui hanno prestato voce e volto: Pasquale Palma, Gianni Simioli, Ciccio Merolla, Diego Iutubber, Federico Di Napoli, Tommaso Primo, Franco Ricciardi, Andrea Sannino, Roberto Colella, Ivan Granatino, Principe e Socio M. (Antonio De Carmine e Mauro Spenillo), Anna Trieste, Nero Nelson, Gipsy Fint (Ernesto Cataldo, Gio Napolitano, Luca Iavarone e Nando Varriale), Paolo Caiazzo, Rosario Verde, Ernesto Lama, Peppe Iodice, Simone Schettino, Arsenio Perrotta, Lello Marangio, Marco Fasano, Brunella Selo, Luca e Raul “O’ Zulù” Persico, Rosalba Colosimo. Ultimo ma non ultimo, il maestro Pino Mauro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino