Se fosse ancora vivo, Freddie Mercury oggi avrebbe 74 anni: forse amerebbe scrutare le stelle, come il coetaneo Brian May, astrofisico per passione e chitarrista...
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Dal Tempio del Fuoco dei seguaci di Zoroastro, Freddie passò a quello del rock, riuscendo a imporre i Queen - nome così denso di riferimenti omosessuali, ma anche regali - come la band più importante del suo tempo.
Non amava prendere scorciatoie. Una canzone come “Bohemian Rhapsody”, così densa di riferimenti diversi, fu una vera scommessa. I Queen (era il 1975) rimasero per tre settimane in studio di registrazione, per affinare soprattutto la parte vocale. Difficile definire quel brano una semplice canzone: per alcuni è una delle pietre miliari della storia del rock, e anche della musica. L’incipit è, a suo modo, anche un manifesto poetico di Mercury: “Is this the real life? Is this just fantasy?”
Qual è la sua canzone che amiamo di più? “We Are the Champions”, la più suonata durante ogni celebrazione di vittoria? “Tie Your Mother Down”, una delle più trascinanti? “Somebody to Love”? Raramente una scelta si rivelerebbe più difficile, e impossibile è risultato (malgrado gli ultimi tentativi dei Queen di rifarsi con un altro cantante, Adam Lambert), continuare la storia della band. I Queen non sono gli Ac\Dc.
Recentemente Elton John ha raccontato, nel suo libro di memorie “Me”, uno struggente episodio della sua amicizia con Mercury. Poco prima di morire, il 24 novembre del 1991, il frontman dei Queen aveva preparato un regalo di Natale da consegnare al cantante di “Rocket Man”. I due amavano prendersi in giro e chiamarsi con dei nomi da donna, Sharon e Melina. Freddie consegnò un pacco all’amico, mentre stava ormai morendo per Aids, e lo pregò di aprirlo soltanto il 25 dicembre. Cosa che lui fece.
“L’ho aperto – ha scritto nelle sue memorie Elton John – e all’interno c’era un dipinto realizzato da uno dei miei artisti preferiti”. C’era anche un messaggio, nella busta: “Cara Sharon, ho pensato che questo quadro ti sarebbe piaciuto. Buon Natale. Con amore, Melina”. Inevitabile, per il cantante, sentirsi “travolto dall’emozione”: “Quell’uomo fantastico stava morendo di AIDS eppure, nei suoi ultimi giorni di vita, in qualche modo era riuscito a trovare un regalo di Natale per me”.
Il Mattino