Tempi duri per i boss di Gomorra, anche loro alle prese con le regole stringenti della fase 2. Se poi a immaginarseli mentre cercano di districarsi tra rilevamento della...
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«Dopo il clamoroso successo, anche inaspettato, di Covmorra 1 - Gomorra ai tempi del coronavirus, in tanti ci chiedevano di far uscire un seguito, ma io ero molto titubante su questa possibilità – spiega Berardino Iacovone, attore e autore a capo della crew –. È molto rischioso realizzare un secondo episodio, quando hai ottenuto un risultato così forte col primo, perché potresti non eguagliarlo e sporcare anche il buon ricordo che il pubblico ha del precedente». Poi, in questo caso, è prevalsa la voglia di tornare a “giocare” con le atmosfere noir della serie criminale ambientata a Scampia: «Io sono un fan di Gomorra e mi piaceva l’idea di tornare a ricostruire quegli ambienti e quelle tensioni, che poi credo siano gli elementi che abbiano determinato il successo del primo episodio – afferma Iacovone, che firma anche la regia –. Infatti, dopo un attento studio dei personaggi e dell’ambientazione, con i nostri mezzi limitati, cerchiamo sempre di rendere la parodia il più possibile verosimile alla versione originale. E a quel punto la comicità nasce dal contrasto tra il contesto serioso e i contenuti leggeri».
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Contenuti che sono sempre legati all’attualità, perciò in questa seconda puntata Genny e Ciro riorganizzano la loro attività dopo il lockdown, uniformandosi al nuovo protocollo di sicurezza elaborato dal governo, per cui le estorsioni avvengono in videoconferenza e la consegna della droga è effettuata tramite un rider del servizio delivery, mentre ai summit del clan si rileva la febbre col termoscanner e si rispetta la regola del distanziamento sociale. La chiave comica sta tutta lì: «Come sempre, ci ispiriamo alla realtà che ci circonda, cercando di darne una versione alternativa – spiega il regista –. E in questa fase 2, come tutte le altre imprese, abbiamo pensato che fossero ripartite anche quelle criminali. E ci divertiva molto immaginare questi personaggi costretti a dover rispettare le regole anti-Covid».
Ma questo secondo episodio si avvale anche della partecipazione straordinaria di Cristiana Dell’Anna: «Quando mi sono convinto a realizzarlo, ho pensato che fosse giusto inserire il personaggio femminile di Patrizia e, scherzando, ho detto alla produzione che avrei girato un sequel solo se ci fosse stata lei a interpretarla – racconta Iacovone –. E grazie al nostro addetto stampa, Daniele Mignardi della Promopressagengy, siamo riusciti a contattarla e ci ha detto subito sì, perché aveva visto il primo episodio e si era divertita molto. A dimostrazione della grandezza di questa donna e di quest’attrice che, anche se nella serie originale interpreta un ruolo importante e serio, con noi ha accettato di mettersi in gioco, svelando una comicità straordinaria e una grande simpatia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino