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Arriva con più di due ore di ritardo in Auditorium Johnny Depp. L’attore era atteso per presenziare alla proiezione speciale di “Puffins”, la web-serie animata in cui doppia il protagonista, Johnny Puff, una pulcinella di mare, uno degli eventi di punta di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela del festival.
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Dalle prime luci dell’alba i fan sono accorsi in Auditorium, dove era atteso per sfilare sul Red Carpet insieme ai ai bambini e ai characters dei Puffins che, in linea con lo spirito ecosostenibile dei Puffins, è stato realizzato con un allestimento “green”, impiegando materiali ecosostenibili. Bagno di folla ordinato, con i fan urlanti seduti compostamente in platea che hanno atteso, con molta pazienza l’arrivo dell’attore, arrivato in ritardo a causa di un blocco in hotel, presidiato da altri ammiratori di Depp, meno composti di quelli presenti in Auditorium. A intrattenere i curiosi i cosplayer dell’attore, alcuni talmente simili a Depp da confondere i presenti che erano a caccia di selfie.
L'intervento della star
Apre le danze il produttore Andrea Iervolino: «Questi sono episodi indipendenti, della durata di cinque minuti, con un’animazione e computer grafica e una qualità cinematografica, per un prodotto destinato invece per il web.
«Sono cresciuto con i film in bianco e nero, e lavorando ai Puffins ho pensato a cosa potesse catturare l’attenzione dei bambini, specialmente quelli più piccoli, così ho creato un linguaggio tutto mio, che è diventato quello del protagonista» Ha raccontato Depp durante la conferenza stampa, dove si è lanciato in un siparietto comico con la sua interprete.
Durante l’incontro è arrivata anche una riflessione sulla sua carriera e soprattuto su parte dell’industria cinematografica, che gli ha voltato le spalle: «Hollywood è un posto dove andare in vacanza, non c’è rispetto lì».
L'incontro
Conclude poi Iervolino: «Johnny Depp ha deciso di prendere parte al progetto perché i social danno un’immagine diversa dalla realtà, e influenzano di conseguenza anche i più piccoli. La figlia a cinque anni non si sentiva bella perché non assomigliava a una Barbie. L’ha portata in giro per la città con la moglie, per mostrargli che la normalità è un’altra e che nessuno assomiglia a una Barbie. Per questa attenzione con sua figlia, e anche per motivare gli altri bambini, ha scelto di prendere parte ai Puffins» racconta Iervolino, dopo aver chiesto il permesso di poter raccontare questo aneddoto».
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Il Mattino