VENEZIA - Vestita di piume rosa, le spalle e le braccia tatuate, i capelli che in questa fase sono platino, domani chissà, Lady Gaga fa un red carpet spettacolare....
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Sullo schermo l'incontro tra Cooper, star del folk alcolista e tossico, e Gaga, cameriera in un bar per drag queen dalla voce strepitosa, è di quelli che cambiano la vita. «Lui mi ha accettata come attrice, io l'ho accettato come musicista, eravamo così dentro ai personaggi che tutto ci sembrava naturale». «Lei mi ha fatto sentire bene, è una persona affettuosa e disponibile e poi avere ogni giorno, solo per noi, il concerto di una diva che ha cantato al Superbowl è stato un grande privilegio». Fare il regista, il protagonista e il musicista è stata, per l'attore di «American Sniper», una bella sfida: «Alla fine si impara sempre, si cresce solo quando si è disposti ad affrontare le proprie paure. Cantare davanti a migliaia di persone ai festival di Coachella e di Glanstonbury non è stato uno scherzo». La sfida, per Lady Gaga, sta nell'aver accettato la propria fragilità: «Bradley è un guerriero visionario, con la forza di un ninja è riuscito a tirare fuori da me cose che non sapevo di avere».
Tra canzoni stupende e colpi di scena, il film racconta anche quanto è difficile convivere con il successo. «All'inizio della carriera ho detto molti no, sapevo di non essere la più bella del reame, ma non accettavo suggerimenti sul mio aspetto» confessa Gaga. «Avevo il naso grande? Beh, me lo sarei tenuto. Scrivevo canzoni che i discografici avrebbero voluto far cantare ad altre, mi sono dovuta imporre, sono sempre stata forte. Sapevo che il viaggio sarebbe stato lungo, ma ero certa che sarei arrivata». Che cos'è il successo per Bradley Cooper? «La cosa incredibile della popolarità è il rumore, quando sei famoso sei sempre immerso in una sorta di rumore di fondo: i fan, le serate, il set, tutto è accompagnato dal frastuono... E tutto, all'improvviso, finisce, arriva un momento in cui ci si sente soli. Era questa la sensazione malinconica che ho voluto trasmettere nel film». Alla prima di «A Star is Born» folla delle grandi occasioni: con la supermodella Irina Shayk, compagna dell'attore e neomamma del loro bambino, c'erano Cate Blanchett (anche lei in abito piumato, ma bianco e nero) e Donatella Versace, e a spellarsi le mani per Lady Gaga le colleghe Emma e Levante. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino