Per qualcuno non sono più indie, visto che questo «A deeper understanding» è uscito su etichetta Atlantic. Per qualcuno non lo erano nemmeno nel 2008, ai...
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Un'elettronica retrò impedisce di conquistare i cuori delle generazioni digitali, la mancanza di asprezze non regala l'approdo selvaggio al r'n'r distorto dalle macchine dei Suicide ma sfiora la cupa consistenza della stagione kraut, l'assenza di struttura permette assoli di chitarra profondi, capaci di cambiare la faccia al gioco giocato sino al loro ingresso, che peraltro riprende immutato alla loro fine.
Neopsichedelici ma melodici, citazionisti, capaci di sfornare ballatone per la prima volta arrangiate con dovizia di strumenti, malinconici cantori di un'«americana» pronta a farsi breccia nelle radio non fosse per la lunghezza inconsueta dei brani, i Wod versione major non cambiano stile, anzi lo consolidano. Non li diranno mai più indie, chissà se riusciranno ad arrivare negli stadi come l'ultima mainstream rock band possibile.
Voto: 7- Leggi l'articolo completo su
Il Mattino