«Il vero successo per uno che scrive canzoni sta nella durata delle sue canzoni: io controllo la vita dalle mie dai pianobar e dai karaoke», spiega divertito Federico...
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Zampaglione si diverte nel disco, e si sente, ed anche i suoi amici, a partire da Lorenzo Cherubini, che spinge «La descrizione di un attimo» in direzione Lucio Battisti: «Il paragone mi onora, anche se sono cresciuto ascoltando soprattutto Lucio Dalla e Pino Daniele, con il Nero a Metà ci divertivamo a suonare blues, a scaldare le chitarre».
Pronto dal prossimo gennaio a girare i teatri con band e orchestra («e un po' di amici pronti a raggiungermi sul palco nelle città a loro più comode»), Federico non ha voglia di Sanremo: «In fondo anche questo disco spiega come la mia carriera sia passata poco per l'Ariston, mai dire mai, ma non credo che mi vedrete al prossimo Festival, se non come autore, quello è un gioco che mi diverte, non mi fa sentire in gara». Ma uno che ha scritto per Emmma e con gli Almamegretta, per Chiara e con Ramazzotti, per Michele Bravi e con Fabri Fibra, a chi vorrebbe affidare un suo brano? «Di sicuro a Giorgia, la sua è una voce strumento, uno strumento straordinario». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino