Il calcio è andato in quarantena dallo scorso 8 marzo ma all'ufficio stampa della società biancoverde continuano ad arrivare richieste quotidiane da tutta Italia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel contesto dell'interminabile dibattito sull'eventuale ripresa dei campionati, il presidente Francesco Ghirelli ha ieri inteso puntualizzare alcuni concetti: «Innanzitutto - ha specificato in una nota - ci tengo a chiarire che non ho rinviato alcuna assemblea. Con i presidenti avevamo preso un impegno di rivederci intorno il 15-20 del mese di aprile, la scelta della data era collegata alla promulgazione del decreto cura Italia 2, ove dovrebbero essere contenuti i provvedimenti per il calcio. Questo è essenziale per concludere il lavoro della Price sul Piano di Crisi che avremmo dovuto discutere e discuteremo in assemblea con i presidenti dei club. Io ho l'obbligo di lavorare con il governo perché sono in ballo l'oggi e il futuro dei club. Il ministro Spadafora e il suo staff si stanno impegnando seriamente. Pensate che nel giorno di Pasquetta abbiamo lavorato fino alle ore 23». Nel giorno in cui Giovanni Malagò del Coni ha detto di non aver nulla contro Gabriele Gravina, che spinge per far tornare il calcio alla normalità, infine, anche Ghirelli ha tenuto a sottolineare di non aver assunto posizioni in contrasto contro il presidente della Figc: «Ho grande stima e nutro immensa fiducia nel lavoro di Gravina - ha detto. Egli è il presidente di tutta la FIGC e deve tener conto degli interessi del sistema calcio così come io devo sottolineare la specificità dei club della Serie C. Entrambi siamo all'interno di un sistema interconnesso. La crisi del Corinavirus, a noi di Lega Pro, determina maggiore sofferenze rispetto agli altri del calcio professionistico perché siamo nella faglia tra professionismo e dilettanti. Riprendere per noi sarà durissima. In questo hanno ragione i presidenti che lo dicono. Come serie C avremo problemi di corrispondere nella struttura medica, avremo problemi di sopportare i costi, abbiamo più Italie nella nostra Serie C. Per noi al centro c'è la salute e, quindi, la nostra preoccupazione e' che alla ripresa delle attività ci siano farmaci capaci di evitare l'esplosione di focolai». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino