Asfaltata la Cremonese, ora sotto con l'Empoli. Il Benevento si conferma micidiale negli scontri diretti (già battute anche Salernitana e Perugia tra quelle che...
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Davanti al pubblico amico, finora Caldirola e compagni non hanno fallito un colpo (se si eccettua il pari con l'Entella che, per ovvie ragioni, nonostante una partenza a razzo, non può essere considerata una delle aspiranti ai playoff). Questione soprattutto di personalità, quella che il tecnico piacentino riesce a trasmettere ai suoi, una virtù da maneggiare con cura e adoperare nella gestione dei momenti-chiave. Non si tratta quindi di predisposizione dei singoli a giocare partite importanti, perché la truppa è sostanzialmente la stessa dello scorso anno e 10/11esimi di quelli che hanno affrontato il Perugia, tanto per fare un esempio, o 9/11esimo dell'undici iniziale opposto alla Cremonese ce li aveva in organico anche Bucchi. L'abilità di Inzaghi sta nel far emergere il carattere della ciurma nel suo complesso, livellando anche un eventuale squilibrio sul piano del temperamento grazie alla filosofia del «tutti che aiutano tutti» e ai più pronti che infondono sicurezza in chi magari è meno avvezzo a certe pressioni.
Non c'è stato neppure il tempo di godersi la vittoria e l'allungo in vetta: ieri mattina i giallorossi sono scesi in campo suddivisi in due gruppi, come di prassi nella prima seduta immediatamente successiva a ogni gara. Da una parte i titolari contro la Cremonese (per loro lavoro defaticante), dall'altra i subentrati e quelli che sono rimasti in panca, che invece hanno svolto esercitazioni tecnico-tattiche e partitella a ranghi ridotti. Tutti presenti tranne Volta, che sta provando a smaltire il malanno che lo affligge ormai da diverse settimane. Il difensore non sarà disponibile neppure domenica contro l'Empoli. Per il resto, tutti arruolabili per Inzaghi, che avrà l'imbarazzo della scelta. L'allenatore, dopo il turnover leggero attuato mercoledì sera, dovrebbe ancora affidarsi a qualche rotazione. Possibile il rientro di capitan Maggio sulla corsia destra, come pure quello di Sau come partner di Coda in attacco. In rampa di lancio anche Schiattarella e, con lui, prende quota l'idea del centrocampo a tre come rivelato dallo stesso SuperPippo nella conferenza stampa di martedì.
Il tecnico non ha ancora deciso, ma quella del 4-3-2-1 resta un'ipotesi concreta, così come pure la possibilità di riaffidarsi al collaudato 4-4-2 che ha steccato solo a Pescara. Da valutare anche Insigne e Improta: il primo con il sistema ad «albero di Natale» potrebbe trovare spazio dietro la punta ma tenendosi più largo, il secondo rischia di nuovo la panchina nonostante il gol che ha chiuso la contesa. Troppo entusiasmante la prestazione di Tello per pensare di tenere fuori il colombiano, al quale però, in caso di 4-3-2-1, bisognerà trovare un'adeguata collocazione come interno di centrocampo o secondo rifinitore. In quest'ultimo ruolo Inzaghi potrebbe anche vedere Sau, leggermente arretrato rispetto a Coda e in pratica sulla stessa linea di Insigne ma partendo dal versante opposto. Altro dubbio che arrovella Pippo è il ballottaggio Tuia-Antei per il posto di centrale destro accanto a Caldirola, qualora dovesse tornare Maggio sulla corsia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino