Benevento, la sfida al passato: Caserta affronta Baroni

Benevento, la sfida al passato: Caserta affronta Baroni
Benevento-Lecce è la contesa infinita. Il presente contro il passato. È Fabio Caserta che affronta Fabio Baroni, il tecnico della prima, storica promozione in A....

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Benevento-Lecce è la contesa infinita. Il presente contro il passato. È Fabio Caserta che affronta Fabio Baroni, il tecnico della prima, storica promozione in A. È anche Letizia contro l'inseparabile amico Coda e tutto il resto del gruppo che si ritrova di fronte gli altri ex Lucioni e Tuia. Ma è soprattutto una sfida d'alta quota che si ripropone da anni in tutte le categorie professionistiche tranne che in A dove le due squadre non si sono mai ritrovate. Tra i salentini, come se non bastasse, ci sono anche il sannita di Airola Biagio Meccarielllo e l'altro ex giallorosso Gigi Sassanelli che allena i portieri. La competizione impera, la voglia di emergere abbonda, le motivazioni fioccano da una parte e dall'altra. Il Benevento desidera rimettersi subito in corsa e riscattare l'ingenua (e immeritata) sconfitta di Parma. I pugliesi hanno collezionato un solo punto in due gare e hanno un disperato bisogno di muovere la classifica. Il dato della prevendita è confortante: venduti oltre 4000 tagliandi e c'è ancora l'intera giornata di oggi per poterli acquistare. Il Gos ha intanto accolto favorevolmente la richiesta della società che permette l'ingresso di sciarpe, bandiere e striscioni.


Caserta dovrà fare a meno dell'infortunato Pastina e di Lapadula, che in piena notte italiana ha giocato a Recife contro il Brasile con il suo Perù (gara valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2022) e farà rientro in Italia soltanto domani. Il tecnico ha comunque l'imbarazzo della scelta soprattutto in attacco, mentre al centro della difesa, con Glik rientrato solo ieri mattina dalla Polonia, gli uomini sono contati. «Kamil - dice il tecnico - si è allenato a parte e vedremo domani (oggi, ndr) come sta. Oltretutto è rientrato con un problemino fisico che lo ha costretto a uscire anzitempo contro l'Inghilterra. Non si tratta di nulla di grave, ma occorre capire quanto ha recuperato. Solo dopo valuterò se schierarlo o no». La sensazione è che alla fine il gigante di Jastrzebie-Zdrój verrà risparmiato. Dubbi anche sul sistema di gioco, con Caserta che ammette candidamente che Acampora adesso è in grado di reggere i 90', ma non ha ancora deciso come disporre i suoi questa sera. «A Napoli abbiamo giocato per parecchio tempo pure a tre, e al di là del sistema di gioco abbiamo fatto un'ottima gara. Ma si trattava di un'amichevole, contro il Lecce sarà tutta un'altra musica». Le indicazioni raccolte sono state tuttavia talmente positive che è altamente probabile che Caserta alla fine opti per confermare lo stesso undici schierato al «Maradona», con una sola eccezione, quella di Ionita al posto di Acampora. E dunque Vogliacco-Barba in mezzo, Letizia e Foulon sulle corsie davanti a Paleari. Calò e il moldavo in mediana con Improta a fare da elastico tra centrocampo e attacco stazionando sulla trequarti, Insigne ed Elia a piede invertito alle spalle di Moncini, che dovrebbe essere preferito a Sau. Anche se per la stazza dei centrali leccesi (Lucioni e Tuia, ma pure se dovesse giocare Meccariello) suggerirebbe un terminale offensivo più agile e meno statico. Ma Moncini è un patrimonio sul quale il club ha fatto un investimento importante e necessita di continuità. «Moncini sta molto meglio rispetto all'inizio, ha fatto bene anche a Napoli e può giocare dall'inizio ma non ho ancora fatto una scelta. Lui e Sau hanno caratteristiche diverse, uno è più bravo con la palla e l'altro è più strutturato, molto dipenderà anche dall'avversario». Così sulla posizione ibrida di Improta: «È un elemento che ha qualità importanti, l'ho fatto giocare un po' più avanzato perché vede la porta, ma può ricoprire più ruoli. Gli esterni a piede invertito? Lo avevamo fatto pure con l'Alessandria ma non dall'inizio, stavolta potremmo cambiare». Chiusura sul Lecce: «È una squadra con un collettivo molto forte, dovremo stare attenti».
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Il Mattino