Tredici punti di vantaggio a Santo Stefano, e una partita in meno. Basta questo, dopo il poker di reti inflitto al Leicester, per spiegare come il Liverpool abbia già...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Rullo Liverpool: schianta 4-0 il Leicester e vola in vetta a +13
Curiosamente, a Doha il Liverpool ha battuto un'altra squadra ammazza-campionato, quel Flamengo che in questo 2019 ha dominato il Brasilerao dall'inizio alla fine. La forza di questo Liverpool è stata innanzitutto che la dirigenza ha dato a Klopp il tempo di lavorare, mettendolo nelle migliori condizioni visto che gli ha preso i giocatori giusti, compresi i due super (Salah e Alisson) arrivati dalla Roma, e che si sono rivelati decisivi. Non tutti sono dei fuoriclasse, ma sono sempre funzionali al tipo di gioco che insegna il tecnico, e così si spiega anche l'ultimo arrivo, non ancora utilizzato, quello dell'esterno giapponese del Salisburgo, Minamino. Il gioco spettacolare mostrato ieri, esaltato dalle doti realizzative di 'Bobby' Firmino e da quelle di un fantastico Alexander Arnold, è la spiegazione più semplice del dominio del Liverpool, che in Inghilterra non perde una partita di campionato dal 6 gennaio scorso (è arrivato a 35 risultati utili di fila) e 'rischià di continuare negli anni a venire se gli altri grandi club non correranno ai ripari. Non è un caso che Pep Guardiola si stia agitando molto al Man City, chiedendo rinforzi a gran voce, minacciando che altrimenti andrà via.
LEGGI ANCHE Benevento super: vince col Chievo e va a +12 sulla seconda in classifica
Ma anche in Italia c'è un team dominatore, anche se non tutti lo pronosticavano fra le primissime. Invece il Benevento sta facendo 'terra bruciatà in serie B, nemmeno fosse la migliore Juve di Allegri, e Pippo Inzaghi si sta rivelando decisivo in panchina come quando si muoveva nell'area di rigore. Vince il fratello Simone e vince lui, così il Benevento ieri ha ottenuto il sesto successo consecutivo e ora ha 12 punti di vantaggio sui secondi, i sorprendenti «ramarri» del Pordenone, e 14 sul Cittadella che è terzo: come dire che non ha rivali. Sembra il Bari dell'anno scorso in serie D, e la dirigenza può già dedicarsi, a meno di crolli impensabili, alla costruzione della squadra che, nella prossima stagione, cercherà di mantenere il posto nella massima serie. Il segreto del Benevento l'ha spiegato Inzaghi: «non ci accontentiamo mai».Ed è proprio questo l'asso nella manica delle squadre ammazza-campionati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino