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Il restyling del Benevento partirà dal centrocampo, ovvero il settore che, sia per scelta che per cause di forza maggiore, perderà più uomini in assoluto. I giallorossi devono intervenire principalmente nella zona nevralgica e Pasquale Foggia è già al lavoro da settimane. Ha adocchiato i profili giusti e già nei prossimi giorni ci sarà un confronto con Vigorito e Caserta per comporre un primo elenco con le priorità per i rinforzi. Per svariate ragioni, il pacchetto mediano perderà Petriccione, che rientra al Crotone per fine prestito e che il Benevento non è interessato a richiedere (anche perché Caserta l'ha impiegato col contagocce) e Calò, che torna al Genoa per lo stesso motivo, ma sul quale c'è la possibilità di esercitare il diritto di opzione. Ebbene nonostante il costo non elevato del riscatto del cartellino del metodista triestino, il Benevento non è intenzionato a riprenderselo. In quel ruolo il club ha un patrimonio che risponde al nome di Mattia Viviani, limitato dai problemi fisici nella parte centrale di stagione, e in un certo senso pure nel finale, dove è arrivato affaticato per non aver potuto svolgere la preparazione in ritiro (fu ingaggiato a metà settembre da svincolato dopo il fallimento del Chievo). Stavolta Viviani sarà al centro del progetto: con un lavoro atletico adeguato, e soprattutto mirato, che lo possa portare a rinforzare le fasce muscolari e a lasciarsi alle spalle l'intervento di doppia ernia inguinale, il centrocampista può rappresentare il miglior acquisto in prospettiva futura. Talento indiscutibile, Viviani può agire indistintamente sia da vertice basso che mezzala in una mediana a tre, ma sa destreggiarsi bene pure in una eventuale linea a quattro.
Caserta in vista della stagione ventura dovrebbe propendere nuovamente per la prima soluzione tattica, ma non è detto che le dinamiche del mercato lo inducano ad apportare qualche variazione.
Altro tassello che è in predicato di andare altrove è Angelo Talia, sul quale sono ancora in corso valutazioni: nel suo caso, i tempi sarebbero maturi per un esperienza in prestito come occasione di crescita, dato che il club punta molto su di lui (ha il contratto fino al 2024 con facoltà di estensione fino al 2025). Ma se le chance di mettersi in luce in B dovessero essere di nuovo pari allo zero come accaduto nella stagione scorsa, tanto vale mandarlo a farsi le ossa in una squadra di C che gli garantisca adeguata considerazione. Stesso discorso per il giovane Riccardo Rossi, dalla Primavera aggregato in pianta quasi stabile in prima squadra, e medesima sorte toccherà ai rientranti dalle esperienze, rispettivamente con Monterosi in C, Schauffhausen in Challenge League Svizzera e Pordenone in B, Basit, Sanogo e Vokic, per i quali, oltre che il prestito, c'è pure l'ipotesi di una cessione definitiva. Oltre a Viviani, resteranno sicuramente Acampora, indubbiamente il migliore dell'anno (non solo per il reparto, forse in assoluto insieme a Paleari), Tello (appena una spanna sotto al compagno ma anche lui tra i più meritevoli come rendimento) e Improta, che il prossimo anno diventerà giocatore bandiera prendendo il posto dello svincolato Gyamfi. Il jolly di Pozzuoli ha chiuso il campionato con diverse prestazioni al di sotto delle aspettative, ma la sua permanenza non è in discussione. Oltretutto è prezioso perché può essere adattato in qualsiasi ruolo, da terzino a mezzala, da attaccante esterno a laterale di centrocampo. E dunque Viviani, Acampora, Tello e Improta: si riparte da queste certezze. Ne deriva che serviranno almeno un paio di puntelli (se non tre) da innestare in un reparto che rimarrà orfano di diverse pedine. Per Foggia si preannunciano settimane di intenso screening per la ricerca dei calciatori ideali, mentre a Caserta spetterà il compito di indicare le caratteristiche che costoro dovranno avere per integrarsi al meglio nel suo progetto tattico.
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