«La Juve in tre anni ha costruito un grattacielo dal nulla e si è lavorato tantissimo tutti insieme. La casa è solida, è inevitabile che si debba andare avanti per questa...
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«La Roma sta facendo un percorso simile al nostro - spiega Conte - avrebbe vinto lo scudetto se non avesse incontrato l'anno scorso una Juve mostruosa. Sta cercando di fare lo stadio, ha fatto un mercato intelligente, ma vedo ancora la Juve favorita».
«In tre anni si è fatto qualcosa di incredibile sotto tutti i punti di vista - aggiunge il ct azzurro intervistato da Enrico Varriale, parlando della sua esperienza bianconera - La squadra veniva due settimi posti e non era facile riportare lo spirito giusto. Mi accorsi però già in ritiro che avevo un gruppo di ragazzi che sarebbero andati oltre l'ostacolo. Poi conoscevo l'ambiente juventino come le mie tasche, ha facilitato me e la dirigenza ha raggiungere l'obiettivo. Avevo una grande quadra e col presidente abbiamo creduto che il miracolo potesse accadere e così è stato».
Una cosa Conte ci tiene a chiarire: «Non si è incrinato niente con Andrea Agnelli e i dirigenti Marotta e Paratici. Il rapporto resta. Ho pensato e detto che dopo tre anni così intensi si era giunti all'epilogo del rapporto. Quando si è forti a livello sentimentale e si dà tutto, c'è un momento in cui è giusto separarsi per il bene di tutti. L'ho esternato ad alcuni calciatori, alla proprietà e ai dirigenti. Più difficile far capire al tifoso ma tutto è stato fatto a fin di bene». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino