Dalla Serie A alla Coppa Italia, dal Napoli alla Juventus, ma la sostanza, purtroppo, non cambia. Se a Milano era stato Kalidou Koulibaly, stasera a Bologna il bersaglio dei cori...
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«Non bisogna spaccare l'atomo, ci sono strumenti capaci di andare a prendere chi si comporta male. In Italia ci riempiamo la bocca, poi abbiamo paura di prendere decisioni importanti, perché impopolari» aveva detto ieri in conferenza Max Allegri, stasera colpito direttamente da episodi che, dopo la serata di Milano, sembravano riguardare solo il Napoli.
Il riscatto del calciatore juventino è arrivato però in apertura di ripresa, quando ha siglato il raddoppio juventino sotto la curva bolognese zittendo così gli ululati ignoranti che l’avevano colpito qualche minuto prima.
A completare il quadro razzista del calcio italiano, anche i cori anti-semiti («Giallorosso ebreo» e «Questa Roma qua sembra l'Africa») e a sfondo razziale arrivati dall'Olimpico di Roma durante Lazio-Novara, match di Coppa del pomeriggio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino