Disperazione Vonn, in lacrime dopo il flop nel SuperG

Disperazione Vonn, in lacrime dopo il flop nel SuperG
Doveva essere la sua gara, quella che la celebrava come la regina del Circo bianco, ed è finita con le lacrime al parterre. Per Lindsey Vonn, trentatreenne campionessa...

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Doveva essere la sua gara, quella che la celebrava come la regina del Circo bianco, ed è finita con le lacrime al parterre. Per Lindsey Vonn, trentatreenne campionessa statunitense di sci, i Giochi di Pyeongchang sono cominciati nel peggiore dei modi. Nel supergigante al Jongseon alpine centre aveva scelto il numero 1 di pettorale. Calato il vento, le condizioni erano ottimali. Al termine della ricognizione della pista era serena, sorridente. Si è fermata a bordo pista con alcuni fan, «One-two-three. Iu-es-ei, Iu-es-ei» hanno intonato insieme per darle la carica. Dal cancelletto è uscita forte, ha subito cercato le migliori traiettorie, ha spinto al massimo. Ha affrontato con determinazione tutti i tratti più ostici della pista (tracciato disegnato dall'austriaco Meinard Tatsch), dalla Blue Dragon Valley al Magic Tree.


Poi, un grave errore nella parte finale: è andata lunga prima di un pianoro perdendo velocità e centesimi preziosi. Altrimenti, probabilmente, sarebbe stata lì a giocarsi l'oro. Tagliato il traguardo, ha abbassato la testa e si è portata le mani sul capo. Poi la disperazione. Quando ha realizzato di aver perso l'occasione di suggellare un'incredibile carriera con l'ennesimo oro, ha cominciato ad inveire contro se stessa e infine le lacrime. La prima ad avvicinarsi è stata la svizzera Lara Gut, un lungo abbraccio mentre la gara proseguiva e le prime posizioni andavano a delinearsi. Poco dopo la stessa sorte toccava all'amica-rivale Sofia Goggia. Alla fine Lindsey Vonn è sesta, stesso tempo dell'azzurra Federica Brignone, con un ritardo di 38 centesimi dalla vincitrice. Ora ha ancora una carta da giocare, la discesa libera di mercoledì prossimo (ore 3 italiane), ma prima dovrà smaltire rabbia e delusione per l'occasione mancata.
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Il Mattino