Napoli, il Frosinone e il sinistro presagio del debutto a metà agosto

L'assurdo fallo di Cajuste dopo 5 minuti fece capire che sarebbe stata una stagione in salita

Cajuste a Frosinone nella prima partita di campionato il 19 agosto scorso
Dopo cinque minuti della prima partita di campionato - 19 agosto, stadio di Frosinone - fu colto un sinistro presagio. Cajuste, uno dei “rinforzi” del mercato...

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Dopo cinque minuti della prima partita di campionato - 19 agosto, stadio di Frosinone - fu colto un sinistro presagio. Cajuste, uno dei “rinforzi” del mercato estivo, fece un fallo da rigore e consentì ai ciociari, neo promossi in serie A, di passare in vantaggio contro i campioni d'Italia. Certo, poi sarebbero arrivate la rete di Politano e la doppietta di Osimhen, però quell'errore di Cajuste ci fece capire che il Napoli di Garcia non era più quello di Spalletti e che la stagione sarebbe stata in salita. A Frosinone la prima rimonta degli azzurri, che si sarebbero poi persi per strada, con una serie di alterni risultati che avrebbe portato all'esonero del francese che De Laurentiis - sue dichiarazioni dopo l'arrivo di Mazzarri - pensò di licenziare subito dopo la presentazione nella Reggia di Capodimonte, scoprendo che Rudi conosceva poco o niente del grande Napoli portato da Luciano al trionfo.

Cajuste è rapidamente scomparso dai radar. Un po' per il suo modesto livello e un po' per gli infortuni. E' stato un flop, uno dei tanti (troppi) delle due più assurde sessioni di mercato gestite in prima battuta da De Laurentiis, che si sta preparando a una parziale riorganizzazione dell'area tecnica con l'assunzione di Manna come ds: resterà Micheli, responsabile dell'area scouting, da cui erano partite le segnalazioni per Cajuste, Lindstrom, Natan ecc.

 

Otto mesi fa, a Frosinone, fu purtroppo chiaro che la squadra aveva voltato pagina, tuttavia nessuno avrebbe immaginato che vi sarebbero stati tre cambi in panchina e una serie di risultati deludenti, con la tifoseria che ha assistito soltanto a sprazzi di vero Napoli. Come quei tredici minuti a Monza in cui gli azzurri hanno ribaltato il risultato, segnando quattro gol e riportando in scena alcuni momenti del glorioso passato. Si sforzino di essere quelli nelle ultime sette giornate.

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Il Mattino