Gevi Napoli, Sacripanti tutto orgoglio: «Abbiamo riportato il grande basket»

Gevi Napoli, Sacripanti tutto orgoglio: «Abbiamo riportato il grande basket»
Un «tesoretto» di emozioni, fiducia ed entusiasmo. La sorprendente vittoria con la corazzata Virtus fa tornare a Napoli la voglia di basket. ...

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Un «tesoretto» di emozioni, fiducia ed entusiasmo. La sorprendente vittoria con la corazzata Virtus fa tornare a Napoli la voglia di basket.

«Intanto, iniziamo a dire che sono due punti importanti perché non penso che contro Bologna saranno in molti a fare punti». Stefano Sacripanti, il coach che ha riportato Napoli in serie A, si gode il momento. 

L'obiettivo rimane una salvezza tranquilla?
«Per quanto possa essere tranquilla, in realtà ci sarà da lottare con il coltello tra i denti. Diciamo che puntiamo a salvarci. Se succede con qualche giornata di anticipo tanto meglio».

Due vittorie contro squadre di categoria superiore, Treviso e Bologna. Il Palabarbuto può essere un fattore?
«Domenica il palazzetto era tutto esaurito, secondo la normativa antiCovid. Ma da avversario, con la mia Cantù, ho visto bene quando la città risponde e il clima che si crea a Napoli. Il Palabarbuto e ancora prima il PalaArgento erano delle bolge. Ecco, questo è un altro dei nostri obiettivi. Però vorremmo che i napoletani venissero soprattutto a vedere noi, e non solo i campioni come Belinelli».

La vittoria con Bologna può convincere anche i più scettici.
«Lo speriamo. Vedere tutta questa gente è stato emozionante. L'anno scorso abbiamo fatto una cavalcata trionfale. Ma eravamo soli. Così è un'altra cosa».

A quale quota si centra la salvezza?
«Se ci sono squadre materasso anche 14 punti. Ma in un campionato equilibrato come questo si dovrebbe arrivare a 20-22».

Pensare a qualcosa di più?
«Sinora il campo ha detto che ci sono due squadre sopra tutte, Milano e Bologna, abbastanza nettamente. Poi tra tutte le altre è lotta aperta. Noi stiamo crescendo, ma siamo consapevoli dei nostri limiti e delle qualità».

I limiti quali sono?
«Solo Elegar e Rich hanno fatto la serie A da protagonisti. Oltre a Mayo, che è una perdita importante per noi, visto che se ne torna negli Usa per problemi familiari. Ma stiamo facendo scouting in tutto il mondo per vedere un giocatore con le sue caratteristiche. Non è facile, Josh, oltre a essere un grande giocatore, è una persona eccezionale».

E i pregi?
«Con Milano, alla prima, eravamo un cantiere in costruzione. E non c'è stata partita. Poi, però, anche nelle sconfitte, abbiamo dimostrato di avere un'idea di basket. Il problema era dare continuità al nostro gioco. Domenica questo è successo e i risultati si sono visti. Con Bologna siamo stati tutta un'altra squadra. Con il gioco molto più fluido. Con una buona distribuzione di punti. Con l'appporto di tutti. Devono essere questi i nostri punti cardine».

Napoli può tornare in pianta stabile in serie A?


«La società, con il presidente Federico Grassi, sta facendo le cose per bene. Pensiamo al vivaio. Nei miei tre anni ad Avellino, con il mio staff, lo abbiamo curato tantissimo. Qui vogliamo fare la stessa cosa. Il Covid ha rallentato il processo purtroppo. Ma il nostro sogno è che tanti ragazzi napoletani si avvicinino al basket. Che se qualcuno di loro sogna la A possa iniziare il percorso con noi., Vogliamo contribuire a creare un movimento solido. Dobbiamo diventare un punto di riferimento per tutto il centro sud». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino