OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Sarà stato un errore di distrazione o un omaggio involontario: comunque sia, quel numero 10 affiancato alla foto di Lorenzo Insigne nella presentazione della formazione del Napoli al Maradona ha fatto sorridere i tifosi. Il capitano e l'ex capitano Ciro Ferrara, opinionista di Dazn presente a bordocampo, sono stati chiari: «Non si tocca, quel numero 10 è del più grande». Ne venne annunciato il ritiro nell'agosto 2000, torrido pomeriggio sul campo dello stadio di Fiuggi, da Baldini, difensore che era allora il graduato della squadra di Zeman che si preparava al ritorno in serie A. È stato obbligatorio nei due campionati di serie C, dove vi era la numerazione dall'1 al 10, poi via. Perché così andava onorato il più grande, Maradona.
Dopo la morte di Diego, dieci mesi fa, c'è stato chi ha proposto di chiedere alla Fifa il ritiro del 10 dalla numerazione delle squadre di tutto il mondo, come altissimo omaggio al più grande. Non c'è bisogno: Maradona è nella storia del calcio comunque.
La suggestione del 10. E non solo. A suon di gol, assist e brillanti prestazioni - il suo abituale repertorio insomma - Insigne sta legittimando la riconferma nel Napoli. Il suo contratto scade il 30 giugno 2022 e con il presidente De Laurentiis vi sono stati finora solo fugaci incontri nei ritiri, senza peraltro mettere sul tavolo l'argomento. Non era il momento, non era il luogo. Ma presto sì, il presidente e il capitano, assistito dall'agente napoletano Pisacane (nella sua scuderia potrebbe entrare Politano, che ha sciolto il rapporto con Davide Lippi), dovranno incontrarsi per pianificare, se possibile, il futuro. Staccare questo “pezzo” dal mosaico di Spalletti sarebbe un errore, a prescindere da chi dovesse commetterlo.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino