Italjudo «made in Naples» al mondiale di Tokyo

Italjudo
Tokyo chiama e Napoli risponde. C’è chi ha deciso di giocarsi le sue carte, trasmigrando sotto altre insegne, chi, invece, proverà, come di consueto, a portare...

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Tokyo chiama e Napoli risponde. C’è chi ha deciso di giocarsi le sue carte, trasmigrando sotto altre insegne, chi, invece, proverà, come di consueto, a portare in alto l'Italjudo, onorando e difendendo i tradizionali colori azzurri. Sul tatami metteranno testa e cuore i tre atleti targati Nippon Club, i fratelli Antonio e Giovanni Esposito e Christian Parlati. Si stanno alleando nel collegiale di Ostia, al PalaPellicone, i tre campioni del mondo Antonio (81kg) e Giovanni Esposito (73kg), entrambi delle Fiamme Azzurre – Corpo di Polizia Penitenziaria, e Christian Parlati (81kg), atleta tesserato per le Fiamme Oro, Gruppo Sportivo della Polizia di Stato.


«Manca meno di un mese. Sarà il mondiale più bello di tutti i tempi, sia per il livello tecnico che per l’organizzazione dei giapponesi. Sono tanti gli avversari agguerriti, desiderosi di conquistare punti preziosi in palio e una medaglia che significa avere già un piede a Tokyo 2020», osserva il biondo judoka partenopeo. «Siamo in ritiro per prepararci al meglio. Partiremo alla vigilia di Ferragosto per Tokyo e io combatterò il 28 agosto. Siamo una squadra molto unita, ci stiamo allenando forte. Ora il carico di lavoro è molto intenso poi andremo a calare un po’, per arrivare preparati alla gara», racconta il figlio d’arte Parlati, al termine di una giornata estenuante in palestra.

Tokyo, sede delle prossime Olimpiadi 2020, si prepara ad accogliere dal 25 agosto al 1 settembre il messinese Elios Manzi (60kg), la romana Odette Giuffrida (52kg), argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, Matteo Medves (66kg), silver medal a Tel Aviv 2018 e Minsk 2019, Fabio Basile (73kg), vincitore della 200esima medaglia d'oro nella storia a cinque cerchi dell'Italia (Brasile 2016), Edwige Gwend (63kg), cinque volte campionessa italiana, Maria Centracchio (63kg), bronzo ai recenti European Games di Minsk in Bielorussia, figlia del maestro Bernardo, da poco divenuto consigliere nazionale della Fijlkam, la bresciana campionessa del mondo Alice Bellandi (70kg), il judoka-musicista Nicholas Mungai (90kg) e l’aretino Matteo Jeremy Marconcini (90kg), argento iridato a Budapest 2017.


«Sono orgoglioso di questi ragazzi non solo come tecnico e padre ma soprattutto come napoletano e italiano», conclude soddisfatto Raffaele Parlati, coach della Nazionale azzurra di judo under 21. Napoli proverà a fare la sua parte con i suoi tre campioni schierati sulla materassina, Antonio e Giovanni Esposito e Christian Parlati. Fiducia ben riposta nei guerrieri della Nippon.
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Il Mattino