Koulibaly, leader fuori dal campo: «Incontrerò chi mi ha insultato»

Koulibaly, leader fuori dal campo: «Incontrerò chi mi ha insultato»
Kalidou Koulibaly tende la mano al tifoso viola, un trentenne residente nella provincia di Firenze, che gli rivolse un insulto razzista («Scimmia di m..») al termine...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Kalidou Koulibaly tende la mano al tifoso viola, un trentenne residente nella provincia di Firenze, che gli rivolse un insulto razzista («Scimmia di m..») al termine della partita al Franchi del 3 ottobre tra Fiorentina e Napoli che è stato daspato per 5 anni (il massimo della pena per un incensurato) dalla Questura di Firenze. «Mi dispiace per quel ragazzo, non ho dormito per due notti, pensavo anche di aver sbagliato io. Tante persone mi hanno chiamato anche da Firenze per parlargli e invitare questa persona. Per me non c'è problema, sarebbe un piacere vederlo e capire cosa sia successo nella sua testa», ha detto il difensore del Napoli aggiungendo: «La cosa più importante è andare avanti in questa lotta, io ci tengo tantissimo da quando sono arrivato in Italia e si vede che stiamo andando avanti e spero che lo faremo ancora di più», le parole di Koulibaly che ha svelato il suo stato d'animo attuale dopo il bruttissimo episodio di cui è stato vittima al Franchi con l'insulto razzista. «Ho superato l'amarezza di Firenze grazie ai compagni di squadra, allo staff, questa è la cosa più importante e ho ricevuto tanti messaggi di giocatori e personaggi pubblici, cosa che mi ha fatto molto piacere». 

Non porta rancore Koulibaly, se arrivasse quest'invito da parte del tifoso della Fiorentina che l'ha insultato o se in tal senso arrivasse qualche richiesta da parte dei suoi legali lo incontrerebbe molto volentieri. Un'idea che potrebbe, quindi, svilupparsi quella per la quale il difensore senegalese ha dato già la sua piena disponibilità. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha già lanciato un'idea dopo il bruttissimo episodio del Franchi: portare Koulibaly nelle scuole di Firenze a parlare del razzismo. E il difensore senegalese ha già ricevuto qualche telefonata per andare in una scuola in Toscana. 

Iniziative per combattere la lotta al razzismo che il Napoli appoggia pienamente, un tema sul quale si è battuto sempre in prima linea. La Digos di Firenze ha individuato il trentenne attraverso le immagini dell'impianto di videosorveglianza del Franchi posizionate verso la curva Fiesole e in prossimità dei tornelli d'ingresso del settore. La Fiorentina ha annunciato subito il pugno duro e sta valutando quale ulteriore provvedimento potrebbe prendere nei suoi confronti. Il giudice sportivo ha punito il club viola con un'ammenda di 10mila euro e intanto è aperta l'indagine della Procura Federale, al termine della quale il giudice sportivo valuterà se prendere ulteriori provvedimenti (la diffida o la chiusura del settore per un turno). 

«Avremo di fronte una squadra che si chiude e riparte bene, abbiamo rivisto le immagini contro il Leicester: è al primo posto del girone perché lo merita. Dovremo stare attenti a non concedergli niente e fare gol il più presto possibile oppure dovremo essere molto pazienti: per noi è una partita assolutamente da vincere», ha detto Koulibaly sulla sfida del Maradona. Solo 3 gol incassati dal Napoli nelle otto partite di campionato, 5 nelle due di Europa League. «Sì, è vero in Europa League abbiamo preso troppi gol e questo mi dà fastidio: è una cosa di testa. L'importante è mantenere la solidità perché poi in avanti abbiamo fenomeni che possono fare la differenza. Questo è uno dei gruppi più forti del Napoli in cui ho giocato. Importante passare il turno, al di là della posizione: se da primi è meglio. Nello spogliatoio siamo tutti importanti». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino