La Lazio scavalca l'Inter in rimonta: è seconda a un punto dalla Juve

Sergej Milinkovic Savic
Nella notte più importante la Lazio non tradisce. Anzi se possibile fa innamorare ancora di più. E lo fa battendo l’Inter in rimonta per 2-1 e sorpassandola in...

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Nella notte più importante la Lazio non tradisce. Anzi se possibile fa innamorare ancora di più. E lo fa battendo l’Inter in rimonta per 2-1 e sorpassandola in classifica. I biancocelesti si regalano il secondo posto restando così a -1 dalla Juventus. Antonio Conte, invece scivola a -2 da Inzaghi e a -4 da Sarri. Il calcio è un romanzo emozionante che regala cocenti delusioni e vendette dolcissime. E così capita che 637 giorni dopo il maltolto venga restituito con gli interessi. E fa sorridere che ancora una volta ci sia de Vrij di mezzo. L’olandese che con un rigore spense i sogni di gloria laziali stavolta li alimenta. E lo fa sempre procurando un rigore. Immobile non sbaglia, cancellando anche quel fastidioso tabù che lo vedeva a secco contro i nerazzurri con la maglia della Lazio. 

 


UN CAPOLAVORO
Una notte da favola, di quelle che restano scritte per sempre nella memoria. Che regalano battiti in più al cuore. Ad un cuore biancoceleste grande così. E pensare che non si era messa bene per i ragazzi di Inzaghi che nonostante un primo tempo da applausi stavano perdendo per 1-0. Unica disattenzione collettiva. Jony crossa con troppa fretta e poi non rientra, Strakosha respinge male e Young fa esultare gli interisti. Un vantaggio quasi ingiusto per quello che si era visto. Clamorosa la traversa colpita da Milinkovic a inizio partita. Ma la Lazio non è più la squadra paurosa della passata stagione. Il secondo tempo riparte all’attacco. Del rigore si è già detto. Della sua importanza forse meno. E’ proprio quell’episodio che dà il la alla rimonta e al sorpasso in campo e in classifica. Lo firma Milinkovic. Un gigante. Danza sulla palla in area e fulmina un lentissimo Padelli. I biancocelesti resistono alla grande al ritorno rabbioso dell’Inter. Fino al fischio finale. Un brivido lungo la schiena. I ricordi che corrono a mille all’ora. Il sogno resta ma i suoi contorni diventano sempre più nitidi. 

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Il Mattino