Lazio-Salernitana, è il grande giorno: due ex sorellastre faccia a faccia

Lazio-Salernitana, è il grande giorno: due ex sorellastre faccia a faccia
Una partita doppia. Senza voler chiamare in causa Fra Luca Pacioli è fin troppo evidente che quella di oggi sia una gara speciale per la Salernitana e per la stessa Lazio....

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Una partita doppia. Senza voler chiamare in causa Fra Luca Pacioli è fin troppo evidente che quella di oggi sia una gara speciale per la Salernitana e per la stessa Lazio. Le due squadre, le due ex «sorellastre», saranno di scena all'imbrunire allo stadio Olimpico di Roma. Nella città eterna si gioca una partita speciale. E non solo per i tre punti in palio che - almeno sulla carta - sembrano voler/poter strizzare l'occhio alla formazione capitolina in virtù dell'evidente tasso tecnico superiore rispetto ai granata. Il calcio però, alle volte, regala favole capaci di ribaltare i pronostici e le aspettative della vigilia. Il compito di invertire il pronostico - improbo ma non impossibile, intendiamoci - toccherà agli 11 giocatori (16 considerando gli eventuali rincalzi) schierati oggi in campo da Colantuono e trascinati da Ribery che ha stretto i denti e sarà della partita e dalla torcida salernitana che colorerà di granata una fetta consistente dell'Olimpico, compresa la curva sud romanista. La Salernitana ci è andata vicina domenica scorsa nel derby con il Napoli (vinto di misura dalla capolista) e proverà a far meglio oggi nel nido delle aquile. 

Prima ancora dell'incontro sul rettangolo verde, però, c'è la partita doppia della multiproprietà, bandita quest'estate con (apparente) forza dalla Figc che ha costretto Lotito (ed il socio e cognato Marco Mezzaroma) a «lasciare» la guida della Salernitana (attraverso l'istituto del Trust), subito dopo la promozione in massima serie per evidente incompatibilità con la Lazio sancita dal famigerato articolo 16 bis delle Noif che a Salerno ormai è declinato in tutte le salse. I due trustee avranno il compito/dovere di vendere il club entro fine anno. Al netto dei diktat normativi, resta il fatto che Lotito e lo stesso Mezzaroma siano parti in causa. Sono i disponenti. Inutile far finta che la partita tra la sua Lazio e la ex «seconda figlia» Salernitana sia una gara come tutte le altre per Lotito. Non lo è per il patron e non lo sarà, ovviamente, neppure per i 5mila salernitani che affolleranno gli spalti dell'Olimpico. E neppure per tutto il popolo granata. Il rapporto «conflittuale» tra le parti che si sono sopportate senza prendersi mai si è consumato (e logorato) in 10 anni.

Oggi, forse, l'epilogo. All'Olimpico la Salernitana farà di tutto per non recitare il ruolo di vittima sacrificale. Il primo che ha dato un segnale è stato proprio Ribéry. Il capitano ha stretto i denti per essere della partita gettandosi alle spalle (si spera) il problema al ginocchio che lo ha costretto ai box per metà settimana. La presenza di FR7 consente a Colantuono di confermare il canovaccio (4-3-1-2) con il francese alle spalle di un inedito tandem offensivo composto da Bonazzoli e quasi certamente Simy. Inedito anche perchè il numero nove granata avrà il compito di arretrare il suo raggio d'azione per andare a dare man forte a Ribéry nella terra di mezzo e prendere e smistare qualche pallone giocabile sulla tre quarti. In tal caso la Salernitana cambierebbe pelle, passando ad un modulo ad albero di Natale così come fatto nella vittoriosa trasferta in Laguna contro il Venezia.

Ieri notizie in agro dolce nella zona che scotta. Lo Spezia ha sconfitto di misura il Torino (1-0), prendendo un po' di ossigeno; mentre l'Atalanta ha espugnato il campo del fanalino di coda Cagliari (1-2), lasciando i sardi in fondo alla classifica. La zona salvezza resta a due lunghezze. Oggi Colantuono deve fare a meno di Kastanos (squalificato) ma recupera Lassana Coulibaly a centrocampo. Il maliano rientra dopo un lungo infortunio e partirà dalla panchina. Tutto inalterato in difesa. Davanti a Belec agiranno Zortea e Ranieri sugli esterni con la coppia Gyomber-Strandberg al centro. In mediana bisognerà fare di necessità virtù complici infortuni (Mamadou Coulibaly e Capezzi), squalifiche e defezioni di vario genere. Di Tacchio avrà il compito di schermare la difesa con Schiavone mezzala destra ed Obi sul fronte sinistro. La trequarti sarà zona di pertinenza di capitan Ribéry. Il francese farà di tutto per prendersi la squadra sulle spalle ed innescare al tempo stesso la coppia di attaccanti che avrà il compito di impensierire Pepe Reina. Il portiere spagnolo è stato compagno di squadra di Franck ai tempi del Bayern stellare. E chissà quante volte Ribéry lo ha bucato nelle partitelle amichevoli sotto gli occhi di Guardiola. E chissà che non gli riesca anche oggi. In quella che è una partita speciale. L'importante è provarci. Provaci ancora Franck... 

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Il Mattino