Un titolo atteso 30 anni, tre lunghi decenni. Grazie al passo falso del Manchester City contro il Chelsea (2-1 per i Blues a Londra: gol di Pulisic, De Bruyne e Willian), il...
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È cambiato tutto. Nel 1990 era appena caduto il muro di Berlino (9 novembre 1989) e anche l’Urss stava scricchiolando (caduta definitiva a fine 1991). Oggi è un mondo più globalizzato, ma che il coronavirus ha reso vulnerabile (e piccolo, davvero piccolo). In Inghilterra in questi tre decenni c’è stato il dominio del Manchester United con 13 titoli, interrotto qua e là dalle vittorie di Arsenal e Chelsea, da quelle storiche di Blackburn (1995) e Leicester (2016), ma che negli ultimi sette anni ha visto la supremazia del Manchester City con quattro titoli. Finalmente, dicono a Liverpool, l’egemonia è stata fermata da una corazzata strabiliante, capace di regalare un calcio meraviglioso, veloce, letale, efficace. Tutto grazie a Jurgen Klopp, lo stratega che sa sdrammatizzare le situazioni anche più difficili. Uno che con il suo Borussia Dortmund nel 2011 e nel 2012 ha stoppato lo strapotere in Bundesliga del Bayern Monaco e che ora non ha avuto problemi ad affondare quello del City dello sceicco Mansour. Certo, nel corso degli anni la bacheca del Liverpool ha continuato ad arricchirsi con altri trofei, tra i quali due Champions (Istanbul 2005 e Madrid 2019). Ma questa Premier ha un sapore ben diverso, più succulento. Perché assopito da 30 anni, risvegliato da una stagione senza precedenti. Con una sola sconfitta in 31 partite (28 vittorie e due pareggi). Niente male, mister Klopp. Emozionato al traguardo: «Una gioia incredibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino