Lotito taglia la Salernitana: ora cessioni e rescissioni

Lotito taglia la Salernitana: ora cessioni e rescissioni
Cerci riflette, Ventura pressa ma il prossimo acquisto si chiama «cessione». Anzi, al plurale: cessioni e (dolorose) rescissioni saranno le parole d'ordine della...

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Cerci riflette, Ventura pressa ma il prossimo acquisto si chiama «cessione». Anzi, al plurale: cessioni e (dolorose) rescissioni saranno le parole d'ordine della Salernitana nei prossimi giorni. «Servono sei, sette giocatori nuovi», aveva detto l'allenatore Gian Piero Ventura. Il tecnico ha ricevuto piedi buoni (Giannetti e Kiyine) e un difensore con lo stipendio da centravanti ereditato dal Benevento, cioè Billong. Sono arrivati Firenze, Lombardi, Karo e qualche giovane. Adesso la Salernitana ha la lista over che «scoppia» (ce ne sono 24 anziché 18) e deve separarsi da Rosina, Schiavi, Signorelli, Perticone, Altobelli, Mazzarani.

 
Mentre Ventura tiene accesa la fiammella della speranza di arrivare a Cerci, la società deve privarsi di stipendi pesanti di giocatori che non ritiene più funzionali.

Al lordo, Rosina richiesto dal Monza e Schiavi interessato alla corte del Cosenza - in pole - ma sondato pure da Ascoli e Pordenone (la Juve Stabia si è sfilata) costano oltre un milione di euro. Durante la sua lunga militanza in granata, Schiavi ha più volte spalmato l'ingaggio. «Venirsi incontro» ad oltranza aveva comunque una scadenza: il difensore avrebbe dovuto percepire entro giugno 2020 la fetta più ampia della torta più volte sporzionata. Il suo ingaggio netto supera i 300mila euro. Ne consegue che la Salernitana dovrà non solo garantirgli un corposo incentivo all'esodo ma che dovrà confidare anche in una società munifica che lo accoglierà, cioè un club in grado di garantirgli un ingaggio che compensi quanto verrà perso in granata con la rescissione. Per Rosina vale lo stesso discorso: 300mila euro d'ingaggio, il trequartista saluterà incassando almeno la metà. Perticone attende la Salernitana, senza fretta. Signorelli piace alla Triestina che deve prima cedere. Altobelli è assistito dallo stesso procuratore di Gerbo, ex Foggia, che piace ai granata. Mazzarani, pure lui in uscita, ha lo stesso agente di Dall'Oglio, che la Salernitana lascerà ancora qualche giorno in stand-by. Jallow è stato sondato dall'Hajduk: la Salernitana non lo ha inserito nella lista delle cessioni, ma ragionerebbe in presenza almeno di un prestito con obbligo di riscatto. In caso contrario (al momento l'Hajduk propone solo prestito con diritto di riscatto) non lo svenderebbe. Le valutazioni in corso su Orlando potrebbero essere già concluse: Ventura gioca con il modulo 3-5-2, Cicerelli si lascia preferire. A destra, senza Casasola, c'è Pucino, piaceva e piace Zampano, Rispoli è bottega cara. Odjer prolungherà, l'infortunio di Mantovani frena (se ne riparlerà a gennaio) la possibilità di un investimento in orbita Lazio con plusvalenza per la Salernitana.


Nel frattempo Alessio Cerci, pupillo di Ventura, riflette ad oltranza e non scioglierà le riserve in questo weekend. «Vuole pensarci bene, con calma», filtra dal suo entourage. Non è una questione di gradimento per Salerno e per la Salernitana - che c'è ed è forte, incentivato anche dalla presenza di Ventura - piuttosto di categoria, ufficialmente. Dopo il pranzo-lampo con Fabiani e l'allenatore suo mentore, le parti dovevano e devono aggiornarsi provando a cucire «lo strappo» di 70mila euro che tuttora separa domanda e offerta. Per accettare la B, Cerci sta provando a convincere innanzitutto se stesso ma non fa sconti: sarebbe al centro del progetto di Ventura che continua a sondare, forzare e fare telefonate. Il calciatore pondera e aspetta il rilancio. «Se ne riparlerà tra qualche giorno, ma senza fretta, perché è cattiva consigliera», spiega chi lo assiste, fissando una nuova deadline. Nel frattempo il flirt con la Salernitana, interpretato come volontà del calciatore di rimettersi in gioco in Italia dopo l'esperienza in chiaroscuro in Turchia, ha spinto alcuni club ad avanzare offerte: su Cerci anche Verona e Lecce. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino